27 febbraio 2012

La Tav Torino Lione vista da quaggiù

Sulla questione della Tav Torino Lione sono mesi che i politici fanno comparsate e ancora nessuno di loro ci ha spiegato il perché di questa opera, il valore per la comunità, il pregio della sua strategicità. A riguardo ascoltiamo solo la solita propaganda, i soliti dissidenti, gli antagonisti.

Vorremmo saperlo, così, eventualmente per valutare. Deve essere un signor motivo, tale da giustificare il martirio del territorio e dei suoi residenti, anni di cantieri, ed il costo - enorme, 17 miliardi di euro - sostenuto da tutti noi, soldi che sarebbero potuti andare, chessò, agli asili nido, ai doppi vetri delle scuole, ad altri consultori, alla assistenza agli anziani, fossimo in scandinavia, tutto il range del nostro stato sociale anemizza e la politica costruisce le cattedrali nei deserti.

Perché costruire una nuova linea fra Torino e Lione quando queste città sono già oggi compiutamente collegate (peraltro il tracciato attuale lavora al 30%, dato che pare scongiurare la necessità di un tracciato ausiliario)?

L'unico elemento a favore di questa opera pare sia il risparmio di una quarantina di minuti rispetto alla vecchia tratta, quindi la questione, a quanto ne sappiamo, sembrerebbe impostabile in questi termini: E' lecito investire miliardi per far velocizzare la circolazione di persone e merci di 40 minuti?

L'asse Torino Lione rappresenta una porzione del più complesso "corridoio 5" facente parte a sua volta dei corridoi paneuropei. Ad oggi la gran parte dei lavori di queste opere sono fermi a causa della crisi economica, da altre parti quindi vengono date altre precedenze, perchè non da noi?

Sarebbe facile quietare gli animi, basterebbe sedersi, che i favorevoli dibattano e che si valuti. Invece niente, il silenzio.

Oppure nessuna argomentazione può giustificare questa opera, e allora rimangono sul piatto solo lo scempio del denaro pubblico, la violenza prolungata su un territorio, l'oggettiva contrarietà dei valsusini e i sorrisi arroganti dei signori del cemento e dei loro pupazzi. 

Quando la politica schiera le forze dell'ordine invece spiegare le proprie ragioni a parlare non è lo stato ma la mafia.

In Val Susa serve un referendum, lo dico soprattutto nell'interesse di chi oggi mira a buttare la situazione in vacca, la strategia si sta volgendo contro, ieri i NoTav erano i valsusini, oggi lo è un italiano su cento e di questo passo fra qualche tempo questo movimento farà impallidire qualsiasi Occupy, con la differenza che qui siamo tutti politicamente orientati.

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#NoTav

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26 febbraio 2012

Una "riserva indiana" di 13166 insegnanti di religione non vale una notizia

Essere cattolico praticante in Italia in alcuni casi può dare addirittura un senso a una vita.

Prendiamo ad esempio 13166 persone residenti nella nostra penisola, ferventi osservanti, che grazie ad una fede perlomeno convincente sono riuscite addirittura a ritagliarsi un posto di lavoro a tempo indeterminato.

Difatti, dati dell'anno scolastico scorso, sono 13166 le persone che svolgono il lavoro di insegnante di religione nelle scuole italiane, e, come noto ai più, in base ad accordi fra Stato italiano e Chiesa, gli insegnanti di religione in Italia non vengono estratti da normali graduatorie ma vengono imposti (notare la mancanza del virgolettato) dalle diocesi locali.

Un tempo l'ora di religione veniva affidata ai sacerdoti, oggi, causa crollo delle vocazioni, ben l'88% degli insegnati di religione è laico. Il Servizio nazionale per l'insegnamento della religione cattolica ci informa, seppur in modo contingente, che le minori vocazioni fanno parte di un contesto generalizzato: difatti ormai il 10% dei ragazzi in età scolare lascia il banco al suono della campanella dell'ora di religione.

A fronte di questo calo di frequenze il numero degli insegnati di religione rispetto all'anno precedente è comunque aumentato del 2%. Aumenta "l'offerta" dei docenti quindi, anche a fronte della diminuzione della domanda, il tutto contestualizzato in un trend a rovescio, con le continue sforbiciate del Miur sulle cattedre dei "colleghi" delle altre materie.

Ma cosa offre la Chiesa cattolica, e a chi?

Scatti di stipendio del 2,5% ogni due anni, contratto a tempo indeterminato (apposito concorso nel 2005 e conseguente immissione a ruolo) e assegnazione ad altra cattedra in caso di mancata "copertura" dell'ordinario diocesano.

Su quest'ultimo punto rifletto maliziosamente circa possibili "salti a leva", ovvero a forme di collocamento ottenute desaturizzando il saturo tramite migrazione del devoto occupante la cattedra verso altre materie di insegnamento.

Comunque una cosa è certa: facciamo le barricate per l'8 per mille e per l'Ici perché non vogliamo che il Vaticano sia avvantaggiato economicamente rispetto ad altre fedi ed altre attività commerciali e turistiche, ma poi riserviamo 13166 posti pubblici agli appartenenti alla Chiesa cattolica. E gli atri? chessò, gli atei, che in virtù del loro ateismo non potranno mai usufruire di questo accesso occupazionale?

Per non pensare alle caleidoscopiche distorsioni generate da questo sistema, tipo l'aver formato una armata di 13166 sudditi psicologicamente e politicamente in conflitto di interessi quando la Chiesa prende posizione su un qualsiasi tema elettorale. Uno "zoccolo duro" da utilizzare a 'mo di quello che i partiti politici fanno col voto di scambio.

Quante sono 13166 persone? vale un raffronto: gli abitanti di Chiavari in Liguria, ad esempio. Una bella riserva indiana quindi, che svolge una occupazione simile alla risposta a una domanda mai fatta.

Insomma: disoccupati atei d'Italia unitevi e simulate! basta convincere qualche prete e frequentare un seminario "per svoltare", stipendio pubblico e benefits, tanto paga Pantalone. 800 milioni di euro, il 2% di quanto speso annualmente per l'istituto scolastico pubblico in Italia.

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#scuola
#religione

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23 febbraio 2012

Cosa Nostra


Con il Concistoro del 18 febbraio scorso la Chiesa cattolica ha aggiornato il suo record in quanto a numero di cardinali viventi, ben 213.

Le notizie riguardo questo evento sarebbero due: la prima, riportata ai lettori da molti bloggers, è tutta politica: la maggior parte dei cardinali, i senatori della Chiesa di Roma, è stata eletta dall'attuale Papa, quindi Joseph Ratzinger può contare sulla maggioranza degli alti prelati.

Ma la notizia vera, secondo me, è tutt'altra: come riporta un servizio andato in onda la scorsa sera su Rainews (non trovo il link eccolo minuto 9.30) un cardinale su quattro sarebbe italiano.

Se prendiamo un qualsiasi atlante politico del mondo successivo all'impero romano, vediamo che un fatto guizza all'occhio: l'Italia non esprime un quarto della popolazione mondiale. 

A poco serve restringere il campo ai soli fedeli cattolici o attribuire all'Italia una sorta di premio di maggioranza in quanto luogo di espressione geografica della sede della Chiesa cattolica, la misura da colmare è troppa.

Traducendo poi il tutto con la faziosa lucidità dei numeri osserviamo che al mondo vivono sette miliardi di esseri umani, di questi un miliardo professano la fede cattolica, mentre l'Italia esprime una popolazione di poco sotto ai 61.000 abitanti.

Come giustificare allora questa evidente discrepanza, questa rappresentanza sbilenca fra i vertici e la base di questa grande confraternita? la risposta credo sia una, e la lascio a voi.

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#Vaticano

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22 febbraio 2012

La Grecia è un'isola

zona Euro (in azurro)
fonte Wikipedia

Più guardo la cartina della zona Euro e più mi convinco di cosa non abbia funzionato con la Grecia.

L'abbattimento delle frontiere ha implementato gli scambi interni nella Europa continentale, ma la Grecia non ha potuto godere di questo stato, e' infatti isolata dagli Stati centrali, unita alla Unione europea dalle "lontanissime" Bulgaria e Romania.

Della "unione" la Grecia ha quindi fino ad oggi provato soltanto i lati negativi, paletti da Bruxelles e barriere verso ovest.

Per risollevare le sorti di questo popolo, più che puntare sugli aiuti europei (e su quelli, costosissimi in termini sociali, dell'Fmi) sarebbe meglio velocizzare ingresso della Albania e dei Paesi ex-jugoslavi.


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20 febbraio 2012

Alcune riflessioni sulla uccisione dei due pescatori indiani da parte dei "marò" italiani

la Enrica Lexie

Su questa vicenda i tentativi di depistaggio si sprecano: si è dapprima parlato di una risposta a un atto di pirateria, mentre in quell'area di pirati pare non se ne siano mai visti. Dubbia pure la localizzazione dello scontro, su Rainews Corradino Mineo ha intervistato il monsignor Roman Stanley, persona attiva in quei territori ed informata sui fatti (i due pescatori uccisi sono cattolici, il monsignore sta portando conforto alle loro famiglie) mi pare di aver capito che la portata del peschereccio non arriverebbe alle acque internazionali.

Ma una domanda su tutte mi sorge spontanea, e mi pare strano non averla ancora sentita dire da nessuno: Che ci facevano due "marò", due marinai stando al gergo militare, sopra la Enrica Lexie, la petroliera dell'armatore campano Amato? Militari dell'esercito italiano organici agli equipaggi privati delle petroliere, come azione di peacekeeping mi pare poco credibile.

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#cronaca
#EnricaLexie

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19 febbraio 2012

Circoscrizione 3 : Depositata una nuova mozione

Stasera ho incontrato un compagno della base che mi ha chiesto di attivarmi presso la circoscrizione perché la mattina successiva la nevicata che ha bloccato la città il parco pubblico di Villa Fabbricotti ha aperto regolarmente, sottoponendo le persone che sono entrate al rischio di vedersi cadere in testa qualche ramo. Abbiamo redatto insieme la mozione, la allego sotto, chiediamo al Consiglio di pronunciarsi circa una direttiva che nei casi di allerta ordini di tenere i parchi pubblici chiusi finché non viene accertato lo stato di sicurezza.  

MOZIONE
Dato che:
La mattina successiva all'ultima nevicata il parco pubblico di Villa Fabbricotti ha aperto, seppur per poche ore, regolarmente, sottoponendo la cittadinanza al rischio costituito dalla possibile caduta di rami degli alberi;
Si chiede:
Che venga emanata una direttiva di carattere generale inerente alla chiusura preventiva dei parchi pubblici in caso di eventi particolari, automaticamente e fino all'accertamento dello stato di sicurezza.
Andrea Petrocchi
Capogruppo Idv Circoscrizione 3

Aggiornamento: L'ho dovuta ritirare, la chiusura dei parchi pubblici è competenza esclusiva del sindaco. 

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#Circoscrizione3

17 febbraio 2012

Belen con le mutande e senza

Ultimamente ho preso la fissa per i Buddenbrook di Thomas Mann e passo le serate supino sul letto immerso nella mia lettura.

Questo libro e' un ottimo ripasso su quello che e' la root del pensiero liberale, i "cluster" sociali, il lignaggio, l'apparenza, la competizione, la concezione assolutistica della vita per un alto borghese, a meta' ottocento come ai giorni nostri.

Una bella riscoperta, più invecchio e più trovo che il genere umano non si differenzi nei generi maschile e femminile ma nei caratteri democratico (tutti insieme!!) e liberale, solista.

Ho cosi' lasciato spenta la tele, non sapevo nemmeno che fosse ripartito il Festival.

Poi ieri sull'aggregatore mi e' passata la foto di Belen Rodriguez, quella con lo spacco inguinale e la farfallina tatuata.

A vederla, e a leggere il trafiletto che la contestualizzava, mi e' apparso il riflesso Carnevale - festival di San Remo. Non ci avevo mai pensato, effettivamente il festival si svolge a Carnevale, come carnevalata quindi e' pure ottimamente contestualizzata.

Per la prossima edizione propongo una comparsata di Belen nuda sulla scalinata con il toupet di Morandi al posto delle mutande.

16 febbraio 2012

Uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraquà, gli stereotipi dell' "uomo politico" italiano

Pietro Nenni diceva che le idee camminano sulle gambe degli uomini, aggiungo io che la politica non fa ovviamente eccezione. Ciascun politico serba quindi in se differenti percezioni riguardo la cosa pubblica, e ciascuno di essi opera con fini e per mandanti diversi, chi per la collettività, chi per il partito politico di appartenenza e chi per se stesso.

Questa differente percezione del concetto di bene comune non è connotabile a questo o quello schieramento politico, me è trasversale, cosicché ovunque nell'emicliclo possiamo osservare l'opera di persone dotate di differenti valori. Volendo catalogare queste persone potremmo dirla come Leonardo Sciascia: uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraquà.

L'uomo, nella sua accezione politica, è l'uomo dello Stato, colui che ha ben impressi in se i doveri verso la collettività, oneri ricevuti col mandato ricevuto in mano dagli elettori. Il suo sguardo va oltre la legislatura, il suo sestante sono i suoi atti, la sua stella polare è il bene pubblico.

Il mezzo uomo è invece quel politico che lavora per se e per il suo partito più che per la comunità. I sui virtuosismi sono distorti verso tatticismi politici contro questo o quell'avversario, il suo fine non è più il bene pubblico ma il tranello.

Gli ominicchi sono invece quei politici sprovvisti di spina dorsale, messi dove stanno dal rispettivo Apparato grazie a questa loro caratteristica. Sono mansueti individui consapevoli della propria fortuna.

I mezzi uomini e gli ominicchi sono gli alfieri e i pedoni della partitocrazia.

Il quaquaraquà è infine l'opportunismo in prestito alla politica, è un secchio vuoto che nulla propone, ma che si limita a rovesciare verso il basso, amplificandolo, quanto dal basso riceve. Prospera captando i malpancismi delle masse e traendo da questi il nutrimento per la propria sussistenza, il quaqaraquà è infine il populista.

Il cosiddetto Porcellum, concentrando in una mano quanto invece spettava alle masse, ha di fatto sospeso la democrazia di questo Paese. Gli Apparati non rinunceranno mai a questo potere, starà quindi alle masse resistere, impedendo ai Capataz di inserire nelle loro liste persone indegne di sedere in Parlamento.


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15 febbraio 2012

C'è l'ombra lunga dei misfatti imperialisti dietro agli oltranzismi degli immigrati

L'altra sera mi ha dato uno strappo un amico, parlando mi sono trovato d'un tratto a sorbirmi il pippone sugli islamici che mirano a distruggere la nostra civiltà, perché l'Islam mira a sopraffare le altre religioni.

Il fatto è che uno nasce e cresce, ed i luoghi frequentati sono degli insiemi chiusi, dove convivono differenze e assonanze. Le assonanze, nei paesi islamici, sono favorite dal comportamento dell'occidente, come volete che rispondano questi poveracci a cent'anni di colonialismo, di sfruttamento intensivo dei loro territori e delle loro genti, di crimini, sempre impuniti, nei confronti dei loro stessi Paesi o di Paesi a loro ideologicamente vicini.

Mettiamoci un attimo al posto loro come percepiremmo l'occidente? Quanti di noi oggi professerebbero parole di odio verso gli occidentali?

Andare incontro a queste persone vuol dire professare l'uguaglianza fra loro e i nostri padri, capendo che chi fra questi individui è portato ad odiarci, lo fa in virtù di quanto subito dai suoi fratelli.

L'odio svanisce, basta indicare a queste persone l'errore che sta alla base del loro ragionamento: loro vedono in noi occidentali dei biechi conquistatori, mentre noi siamo come loro, dei conquistati.

Quanti di noi sono disposti ad avallare lo sterminio di civili indifesi? Quanto investono i media mainstream per propagandare il consenso alla guerra, criminalizzando sistematicamente questi popoli? Perché chi resiste a casa propria davanti all'invasore è chiamato criminale, quando invece al  tempo che toccò a noi resistere eravamo degli eroi?

 La nostra democrazia, quando valica i nostri confini, è impugnata da altri, gente che in onore degli eserciti, della produzione di armamenti e delle ricadute economiche che ne conseguono all'interno dei loro Stati, non esitano prendere i nostri soldi e a dare la guerra a popoli indifesi.

In questo siamo fratelli, compagni, combattenti, e le nostre divisioni avvengono in maniera trasversale, chi comanda da un parte, chi osserva impotente dall'altra.

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#Art11

13 febbraio 2012

Lusi ha finanziato Matteo Renzi?

Riprendo al volo un post apparso sul sito regionale dell'Idv, trovate il link in basso come al solito. Un cittadino pratese di nome Alessandro Maiorano ha presentato un esposto alla Procura di Prato nel quale in pratica chiede cosa ci faccia Luigi Lusi fra i promotori di una convention organizzata da Matteo Renzi.

L'ex senatore Pd ed ex tesoriere della Margherita è attualmente legato allo scandalo sulla "sparizione" di 13 milioni di euro dalle casse del disciolto partito politico, lo stesso Partito che ha visto gli inizi della carriera politica di Renzi (ne è stato il coordinatore locale nel 2001).

Per togliersi questo fango di dosso al sindaco di Firenze basta pubblicare il bilancio dell'evento.

La domanda è: lo farà? 

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#MatteoRenzi

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Genova - Marco Doria vince la primarie, quinto schiaffo per il Pd

E cinque. Dopo Firenze, Cagliari, Milano e Napoli, anche Genova presenta il conto all'Apparato. Le principali città di Toscana, Sardegna, Lombardia, Campania e Liguria sono le tappe di una crisi, prima ideologica poi di consenso, che si trascina ormai dal lontano 2008, quando Matteo Renzi vinse le primarie di Firenza, a sorpresa.

Al netto del sindaco di Firenze, scelto forse guardando più alla freschezza della sua età che alla provenienza politica, gli elettori di centro sinistra bloccano la proposte del Pd perché non trovano in queste persone dei rappresentati simili a loro, oppure perché biasimano l'autorevolezza del partito politico che le esprime. 

Al Pd non resta che fare buon viso a cattivo gioco, per la dirigenza le primarie continuano ad essere la via maestra, ma si capisce che di questo passo l'erosione di Sel rischia di pesare in maniera insostenibile.

Delle due una: o a breve si rimetterà in discussione la confluenza nel grande centro, o presto sul tema primarie inizieranno a fioccare i "distinguo", è matematico.

Il messaggio comunque è cristallino: la dirigenza continua a dichiarare fiducia a Casini e Fini, dimenticando che il primo è un liberale mentre il secondo era addirittura il delfino di Almirante, e che i due, visti in parallelo con Bersani, hanno per l'elettore medio Pd lo stesso effetto lassativo della Dolce Euchessina.

Comunque, la pubblica avversità alle primarie non sarebbe risolutiva, dato che il segnale prima o poi, primarie o no, arriva comunque, e netto. Come con De Magistris a Napoli.

L'anima socialdemocratica del Pd deve scegliere, la nave son quattro anni che imbarca acqua, ed il rischio, serio, è di fare la fine del topo con i centristi.

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#Piddì

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12 febbraio 2012

Legge elettorale: Idv e Fds presentano le prime contromisure all'arrocco antidemocratico dei due principali partiti di maggioranza

Partite le prime contromisure al piano elettorale "delle grandi intese", quello scaturito dall'incontro fra il Pd e il Pdl della scorsa settimana, che pare abbia portato ad un accordo fra i due partiti di maggioranza parlamentare circa un "arrocco" elettorale tramite l'innalzamento, fra l'8 e il 10%, delle soglie di sbarramento.

Se la nuova legge andrà in porto l'Idv e la Federazione Della Sinistra correranno insieme. L'articolo (vedi link sotto) parla anche di un appello al Sel, e ai sindaci di Napoli e Milano.

Attualmente i "consensi" dell'Idv sono compresi fra il 7 e l'8%, mentre la Fds (osteggiata da molti sondaggisti mainstream) è data in una forbice piuttosto ampia, fra il 2 e il 4%.

L'accordo porterebbe quindi a superare lo sbarramento, ma i programmi?

Interessanti in questo ambito i commenti al post, pubblicato da un sito internet molto vicino a Rifondazione, dal quale esce nitido il grande errore di Di Pietro, l'adesione dei suoi parlamentari europei al Six Pack, e la continua ricerca dell'elettorato centrista.

Evidente la matrice politica di questa contromossa, il rendere vana la strada dell'inciucio bipartisan. Qualora però Pd e Pdl non raccogliessero, prima di intraprendere questa strada comune, auspico una presa di posizione netta del presidente dell'Idv, timone a sinistra e coerenza, soprattutto, anche all'interno del Partito.  

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#Idvstaff

@idvstaff

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11 febbraio 2012

Gli indignados spagnoli fondano una banca etica

A nove mesi dall'inizio delle proteste di Puerta del Sol e dal big bang conseguente che rese il movimento 15-M (15 maggio) il precursore dei tanti movimenti di protesta che hanno movimentato il 2011 a livello globale, gli indignados spagnoli tornano agli onori delle cronache presentando una iniziativa che potrebbe rivoluzionare dall'interno l'intero sistema bancario europeo.

La notizia è che le discussioni democratiche che hanno articolato il funzionamento dell'esperimento sociale madrileno hanno portato alcuni attivisti del movimento a fondare una banca etica, « collettiva e assembleare [cit.] » alternativa alle pratiche usuraie perpetrate dagli istituti bancari tradizionali.

L'idea a monte è semplice: sia i depositanti che i richiedenti non vedranno interessi, ne attivi, ne passivi.
« In sostanza decretiamo l’abolizione dell’usura e un’alternativa per tutti coloro che vogliono una trasformazione radicale della società.»
Se ho ben capito il funzionamento andrà visto quanti depositanti anteporranno la fede nella ideologia che sta a monte a questo progetto alla nulla remunerazione della liquidità che depositeranno (le brutte abitudini sono ardue da superare). Dal punto di vista del denaro in uscita ipotizzo già adesso autostrade a quattro corsie in coda per firmare un prestito.

Trattandosi di un ente che presumibilmente tenderà al pareggio (tot depositi = tot prestiti), la chiave per uscire dalla nicchia ed ottenere il meritato successo sarà senza dubbio trovare il modo migliore di bilanciare i due fattori.

A prescindere dai risultati di questo esperimento, la notizia sorprendente è che il tempo della protesta sterile è terminato, inizia la lotta, portata con intelligenza non all'esterno del sistema, blindatissimo, ma dentro esso, sfruttando a nostro favore le sue regole parziali e le sue asimmetrie.

Il sistema delle banche prospera sui debiti dei cittadini, traducendo in realtà l'idea degli indignados di prestare gratis i soldi ai richiedenti, i debitori volteranno le spalle agli usurai, che, rimasti senza clienti, spariranno.

#15M
#15-M

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8 febbraio 2012

La Difesa compra tre caccia F-35, 240 milioni di dollari tolti a chi ne ha davvero bisogno

Ieri, durante l'audizione della commissione difesa alla Camera, il generale Claudio Debertolis, direttore nazionale agli armamenti per l'esercito italiano, ha annunciato l'acquisto dei primi tre aerei caccia F-35.

Quindi noi tutti abbiamo quindi appena speso 240 milioni di dollari per un aereo da guerra, al netto dei morti che avremo sulla coscienza.

Di questo scempio provo amaramente a fornire un raffronto: Una signora livornese, una madre di tre figli, la sera lascia il figlio maggiore e quello medio da un'amica, poi va a lasciare più piccolo da un'altra e poi va a dormire in macchina. 

Avrei voluto vederlo il generale, durante l'audizione alla Camera, tolto dai suoi simili, l'establishment impomatato, e messo in mezzo a gente costretta a vivere smembrata dagli affetti, avrei voluto vederlo "Il generale" se riusciva a dirlo davanti a questa signora che hanno speso 240 milioni di dollari in una cosa che non serve a nessun italiano.

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#F35
#NoF35

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Vertice fra Pd e il Pdl, patto per uno sbarramento all'8%?

Sondaggio Ipsos del 7 febbraio: La Lega è poco sopra, l'Udc è borderline, Fini sarebbe spacciato, Rutelli idem, l'idv sarebbe messa più o meno come l'Udc, il Sel sarebbe fuori di poco, Fds fuori di molto, e Grillo, al 4,8% sarebbe fuori anche lui.

Sto dando i numeri? no, sto facendo due conti, nel caso in cui il post di Grillo (vedi link sotto) corrispondesse alla realtà, a quanto si sono detti Pd e Pdl sulla riforma elettorale.

Uno sbarramento all'8%, che visto così pare fantascienza, di quella tragicomica, alla Mars Attack, come dire che non ce la faranno mai a far passare una boiata simile (e mentre lo dici ti sale un brivido gelido dietro la schiena) equivarrebbe di fatto alla sostituzione della democrazia con una sorta di totalitarismo, alla cui conclamazione mancherebbe giusto la facciata, tenuta su, come negli States, con la favola dell'alternanza fra gli unici due partiti rimasti.  

A meno che uno dei piccoli non riesca a guizzare fuori dallo sbarramento, allora sarebbero favole, alla Psi-ago-della-bilancia degli anni ottanta.

Che risate mi farei poi, se questa genialata passasse e gli elettori punissero Bersani e Berlusconi con una performance da prefisso telefonico. Per il Pd il campanello è già suonato, alle regionali molisane dello scorso anno, dove è stato votato dal 9,8% degli elettori, una magra figura, che, dopo aver assistito al caso Lusi e a tentativi di inciucio come questo, i plenipotenziari del Pd oggi si sognerebbero pure. 

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Riduzione del numero dei parlamentari: le sirene di Bossi portano dritte su una secca democratica.

Ciascun parlamentare e' espressione dei territori che l'hanno eletto. Dimezzare il numero dei parlamentari significa mozzare meta' di questa rappresentanza democratica.

Il livellarsi al "tanto peggio tanto meglio", il fatto ovvero che molti fra i parlamentari della nostra Repubblica siano percepiti come inappropriati da più di un italiano, sta giocando a favore di questa riforma, rischiando di generare derive antidemocratiche nel nostro Paese.

I parlamentari partitocrartici possono essere destituiti da una nuova legge elettorale pienamente democratica, in grado di restituire voce ai relativi territori di elezione.

Se il problema e' il risparmio sui costi della politica, la soluzione e' tagliare a meta' i benefits di tutti i parlamentari, e non lasciare la situazione tale e quale per i pesci grossi a scapito dei peones.

7 febbraio 2012

Corri coniglio corri

"Run, rabbit run" contavano i Pink Floyd, "dig that hole, forget the sun". Ci svegliamo la mattina presto, e corriamo contro l'orologio fino a sera, uno spasma di dodici ore, sei giorni su sette. Invece di dedicare il nostro tempo ai nostri figli, ci rendiamo assenti, e questa assenza genera gli stessi vuoti che i nostri padri hanno scavato in noi. Le carte di credito poi, ci hanno reso tutti dei debitori, cosi' corriamo per tappare le buche scavate il mese prima, quindi non possiamo neanche più fermarci. E' utile ciò che abbiamo comprato? In cosa la macchina nuova e' migliore della vecchia? Quanto di tutto questo e' andato a discapito dei nostri figli? "Corriamo sullo stesso vecchio terreno - continuano i Pink Floyd - e cosa abbiamo trovato? Le stesse paure, vorrei tu fossi qui".
via BlackBerry®

5 febbraio 2012

Circoscrizione 3 - depositata una interrogazione sulla realizzazione degli orti sociali nelle aree incolte della circoscrizione anche sperimentando contratti di comodato gratuito con proprietari privati

Ho appena depositato una interrogazione, la allego sotto. Riguarda la richiesta di trasformare in orti sociali gli appezzamenti di terreno rientranti all'interno dei confini della circoscrizione 3 e versanti in stato di abbandono in attesa di una loro riconversione.

Nella nostra città gli orti sociali sono una realtà di successo già dal 2006, ma quelli realizzati riescono a coprire soltanto un terzo delle richieste. L'investimento per l'amministrazione è minimo, i benefici contingenti, in qualità di socializzazione fra gli ortolani e di coesione interna ai nuclei familiari degli stessi sono notevoli, gli spazi non mancano, serve soltanto buona volontà da parte della circoscrizione e dei proprietari dei terreni.

Al momento ignoro se all'interno della circoscrizione ci sia qualche appezzamento di terra di proprietà comunale, ho chiesto conferma, in caso affermativo starà alla cittadinanza farsi sentire, qualora fosse realmente interessata ad estendere alla nostra circoscrizione quanto di buono è stato fatto in via di Salviano.

testo interrogazione
(clicca per ingrandire)


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Aggiornamento: Qui per sapere come è andata la discussione dell'atto in consiglio.

1 febbraio 2012

Farla finita con il culto del leader e tornare ai Partiti ideologici no?

Lettera "L" a parte, in cosa differisce il Pd dal Pdl? Al netto delle dichiarazioni alla stampa (fuffa) ed al lordo di cosa/come votato, esistono differenze di punti di vista (mi accontento delle sfumature) sui tanti temi sociali ritenuti interessanti dalla nostra collettività degni di giustificare due apparati differenti?

Ovvero, spuntando le ali a entrambe le coalizioni politiche, esiste un modo per uscire dall'attuale guazzabuglio che è l'aggregato centrosinistra centrodestra del nostro emiciclo parlamentare?

Troppo sfumate le differenze, tanto dal farmi pensare a due elementi che si compenetrano completamente estremo-estremo.

Queste sfumature nascono secondo me dalla completa libertà permessa loro dalla comune matrice post-ideologica e dalla sostituzione della matrice ideologica con il culto del leader: Berlusconi per il Pdl; il presente capataz per il Pd; Di Pietro per Di Pietro; Vendola e Grillo per il Sel e il Movimento Cinque Stelle. Tutti conoscono i faccioni che opinano alla tele, ma che c'è dentro? Bo?

Tutto questo caos si riverbera nel grande caleidoscopio delle elezioni politiche, col risultato che molti non vanno a votare perchè non si sentono rappresentati mentre tutti gli altri vanno dentro al seggio e fanno una "x" accanto al faccione (c'è il nome sul simbolo).

Però molti di noi conoscono le differenze fra comunisti, socialisti, socialdemocratici (il capitalismo dal volto umano, la sconfitta del consumismo, già che ci sono faccio pubblicità) liberal democratici e liberali. Molti ancora ignorano queste differenze, ma una alfabetizzazione è sempre possibile (chessò, volantini dagli elicotteri, ad esempio).

Una via (ma sarebbe un po una rivoluzione copernicana) che credo aiuterebbe alla conversione dell'inesorabile scollamento fra gli attuali Partiti politici e chi è chiamato di tanto in tanto a rinnovare loro la delega potrebbe essere la consegna ai libri di storia dell'attuale sistema, ed il ritorno alle suddette ideologie, riproposte però in forma obbligatoria per legge come segue:

Cinque Partiti cinque, con altrettanti programmi chiari e semplici (ma scritti nel marmo) agganciati alle relative estrazioni ideologiche comuniste, socialiste, socialdemocratiche, liberal democratiche e liberali. Poi, dato che siamo in Italia, si potrebbe coniugare la cosa con la religione, esempio un Partito liberal democratico cattolico ed un'altro laico, questo ad uso e consumo di quei gonzi che non capiscono che la religione è una cosa personale. Stop, ciascuno di noi ha dentro se la propria matrice politica, la ritrova in uno dei suddetti Partiti e vota per quello.

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