15 agosto 2013

Un'idea per veicolare la socialità dei ragazzi livornesi in un ambito.. ..sociale

Il nostro comune potrebbe farsi carico di pagare le rette di alcuni ragazzi presso alcune palestre (una palestra comunale semplificherebbe comunque di molto la cosa).

Ai ragazzi poi starebbe l'obbligo di ripagare questa retta.

Il denaro non é l'unica valuta disponibile di questo mondo, un'altra valuta, pregiatissima, è il tempo, e i ragazzi di questa valuta ne dispongono a volontà.

Questi ragazzi potrebbero ripagare il Comune prestando una giornata al mese presso i servizi sociali, presso la pulizia dei corsi d'acqua o la pulizia dei parchi oppure a ritingere una panchina ad esempio.

hashtag
#cantieresinistra
#Livorno
#sinistra

Fonte

@andreapetrocchi
SEL Livorno http://www.livornosel.it/

12 agosto 2013

Addio al livornesi, faranno la fine dei Comanche

Articolo apparso su Sel Livorno.

Negli anni ottanta, quando un albanese a giro non lo trovavi neanche a cercarlo, questo perché gli albanesi d'Europa eravamo noi, quando eravamo così ultimi da venire snobbati perfino dalle rotte internazionali dell'immigrazione, cosicché l'immigrato eravamo costretti a cercarcelo a livello regionale, allora, nel senso di "a quei tempi li", ero uso dire ai miei parenti toscani che se venivi a Livorno per cercare una città non trovavi nulla, ma se venivi per cercare i livornesi allora non potevi trovare socialità migliore. E lo dicevo da figlio d'immigrati, di padre lucchese e madre pisana, da chi ha sempre finito per osservare la livornesitá "da bordo campo" con una punta di rispetto e di invidia, loro cosí aperti, cosí uniti, un popolo come una famiglia gigante.

Osservando i livornesi d'oggi li vedo persi in questa globalizzazione, un po come gli indiani Comanchi, un tempo fiero popolo nativo americano oggi ridotto a una riserva.

Una domanda: ma dove siano finiti i cugi degli anni ottanta? Estinti, sostituiti dal "così fan tutti" dei replicanti ammaestrati dalla tivvù.

I livornesi d'oggi si sono silenziati, sono diventati un po divi e un po Maori, ma hanno pagato questa internazionale mediatica stemperando la loro veracità cubana dentro al resto del mondo occidentale, amalgamandosi e perdendosi, finendo per diventare come tutti gli altri popoli che sono diventati come noi, nulla, un blob senza ne passato ne futuro.

Stasera passavo per il porto, perfino l'Orco é diventato un po fighetto.

Se è la rivoluzione quella che stiamo cercando, questa non la troveremo mai facendo provincia col think tanker della globalizzazione. La troveremo di contro tornando a vivere, a vestirci e a comportarci, come prima che venissimo colonizzati.

Allora si che saremo rivoluzionari, perchè all'amalgama grigio del mondo occidentale torneremo a opporre centocinquantaseimila persone differenti.

hashtag
#Livorno

Fonte

@andreapetrocchi
SEL Livorno http://www.livornosel.it/

9 agosto 2013

Livorno: Il progetto SEL per piazza Matteotti

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Questo post segue quest'altro.

Durante le conferenza stampa di oggi, indetta come gruppo consiliare della circoscrizione 3 e come Forum ambiente e territorio (tutto SEL) abbiamo presentato il nostro studio di fattibilità sul parcheggio di piazza Matteotti.

Avrei voluto iniziare l'intervista con la seguente frase, che avrebbe riassunto bene la situazione:
« Una caratteristica peculiare del capitalismo è che qualche volta ti fa pagare quello che è già tuo.»
Frase verissima, non mia ma letta di recente su qualche blog. Col tempo mi sono abituato a citare le fonti, questa volta però l'ho persa, non la trovo più.

Nelle contingenze delle riprese ho finito col tagliarla quella frase, la ripropongo qui sopra.

La frase di cui sopra andrebbe letta in filigrana col project financing uscito sulla stampa qualche tempo fa, stessa piazza, parcheggio ipogeo da 200 posti auto, metà in vendita e metà in affitto, tre decadi di estromissione pubblica, ai quali peraltro non ci saremmo opposti, perché la sua costruzione avrebbe creato occupazione.

Il motivo che ci ha spinto a formulare queste nostra proposta alternativa, concretizzata nel progetto raffigurato nell'immagine sopra ad opera dell'architetto Cionini, è che ben difficilmente l'assetto della piazza post opera privata avrebbe consentito una capienza di parcheggi liberi vicina ai 120 attuali, serviva in parole povere un contrappeso mediatico alle sparate liberiste di alcuni. E questo progetto lo è, un forte contrappeso politicamente orientato in difesa di chi non può permettersi di pagarlo, quello che ha già.

Segue il testo del nostro comunicato stampa.
« Piazza Matteotti è attualmente un luogo abbastanza degradato, il grattacielo non dispone di posti auto interni ne di garage, questa carenza ha avuto col tempo delle ripercussioni importanti sulla piazza, che nella connotazione attuale non ce la fa più a sostenere le esigenze delle persone che ci orbitano attorno. Giorni fa abbiamo fatto un campionamento dei posti auto, la piazza attualmente offre circa 120 posti. Oggi presentiamo questo studio di fattibilità per complessivi 180 posti auto, è un progetto alternativo al project financing, frutto della nostra politica in difesa di quei residenti che non potrebbero spendere ne per affittare ne tanto meno per acquistare qualcosa che oggi è gratuito, un progetto che se realizzato manterrebbe ben saldop in mano pubblica un bene comune importante come questa piazza. Il nostro percorso è democratico e concertato, chiederemo consiglio al trasporto pubblico in base alla loro professionalità riguardo la sistemazione delle fermate degli autobus sul progetto, poi andremo dai commercianti e diremo loro che possiamo sistemare le loro baracchine nei dintorni delle fermate, questo per agevolare l'afflusso dei clienti. Sentiremo poi l'università di agraria a Pisa per un consiglio sul verde contestualizzato con l'inquinamento cittadino, e sentiremo anche la Fiab, per sentire hanno suggerimenti in merito. Abbiamo infine lanciato un hashtag su Twitter, #PiazzaMatteotti, per dialogare coi nostri concittadini. Per chi preferisce i mezzi tradizionali può sempre contattarci o venire direttamente in via Gori. A questo passaggio seguirà l'inizio del percorso istituzionale nel quale crediamo fermamente: lo studio di fattibilità sarà portato in commissione assetto del territorio della Circoscrizione 3, verrà discusso democraticamente con i colleghi consiglieri appartenenti alle altre forze politiche e con i concittadini che parteciperanno, per chiedere poi che la risulta del passaggio in commissione venga votata dal Consiglio e passata poi al vaglio della commissione comunale.

Gruppo consiliare SEL Circoscrizione 3, Luigi Cocchella e Andrea Petrocchi »

AGGIORNAMENTO: Giovedì 10 ottobre, dopo aver fatto un mezzo pomeriggio di volantinaggio un paio di giorni prima, il Forum ambiente e territorio, nella persona dell'architetto Cionini, e il gruppo consiliare della circoscrizione 3 nella persona del sottoscritto hanno incontrato i residenti al bar Sunshine, per illustrare la situazione e per raccogliere suggerimenti. E' intervenuta soltanto una signora, poi se vi toccano anni di caos seguiti dalla privatizzazione dei parcheggi della piazza io sarò lì col mio "ve l'avevo detto".

Chi è causa del suo male pianga se stesso.


hashtag
#PiazzaMatteotti
#Livorno

Fonte

@andreapetrocchi
SEL Livorno http://www.livornosel.it/

3 agosto 2013

La scatoletta rossa e il giocattolo dell'eroe dei cartoni animati

C'é questa scatoletta rossa di cartone, che contiene una confezione più piccola, dentro alla confezione più piccola c'è un hamburger.

Poi c'è il giocattolo dell'eroe dei cartoni animati, il ragazzo lo mette in piedi sopra alla scatoletta rossa.

Il tutto è posto bene in vista nella vetrina che da sul corso, il panino e il giocattolo fanno parte di un unico "pacchetto", non si possono vendere separatamente.

Passa un bambino, sarà sui tre anni, è mano nella mano ai suoi genitori, la scatoletta rossa è un faro acceso puntato a catturare il suo sguardo, che sale interrogativo fino a riconoscere il giocattolo dell'eroe dei cartoni animati.

Il bambino palpita davanti alla vetrina del fast food, sorride e indica col ditino il giocattolo dell'eroe dei cartoni animati.

I genitori provano a staccare il bambino dalla vetrina, prima amorevolmente poi con un po più di decisione, ma l'operazione è destinata a fallire, il bambino ha abbandonato il suo sorriso iniziando a singhiozzare.

A questo punto i genitori hanno due opzioni: la prima, portare via il bambino di lì, viene scartata a causa di quel refuso ancestrale che rende impossibile per un genitore resistere al pianto del proprio bambino.

L'unico modo per risolvere il problema è entrare nel fast food e comprare quel giocattolo, ma quel giocattolo fa parte del "pacchetto" e per prenderlo devono comprare per forza anche il panino.

Nella sala ci sono una dozzina di tavoli, la metà è occupata da bambini che giocano col giocattolo dell'eroe dei cartoni animati osservati dagli sguardi fra il divertito e il rassegnato dei loro genitori.

Genitori a cui, per lo più, manca il guizzo che scaturisce riflettendo su questa situazione, che da qualche parte a un certo punto c'è stato chi, con cinismo e creatività, per fare soldi si è reso disponibile a sfruttare le loro ancestrali e amorevoli debolezze per trasformare il loro figlio in un nuovo cliente.

E che questo, l'arrivare a consentire di far business in questo modo, è lo specchio dei nostri tempi, che ci vogliate credere oppure no.


Fonte

@andreapetrocchi

SEL Livorno http://www.livornosel.it/