16 febbraio 2012

Uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraquà, gli stereotipi dell' "uomo politico" italiano

Pietro Nenni diceva che le idee camminano sulle gambe degli uomini, aggiungo io che la politica non fa ovviamente eccezione. Ciascun politico serba quindi in se differenti percezioni riguardo la cosa pubblica, e ciascuno di essi opera con fini e per mandanti diversi, chi per la collettività, chi per il partito politico di appartenenza e chi per se stesso.

Questa differente percezione del concetto di bene comune non è connotabile a questo o quello schieramento politico, me è trasversale, cosicché ovunque nell'emicliclo possiamo osservare l'opera di persone dotate di differenti valori. Volendo catalogare queste persone potremmo dirla come Leonardo Sciascia: uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraquà.

L'uomo, nella sua accezione politica, è l'uomo dello Stato, colui che ha ben impressi in se i doveri verso la collettività, oneri ricevuti col mandato ricevuto in mano dagli elettori. Il suo sguardo va oltre la legislatura, il suo sestante sono i suoi atti, la sua stella polare è il bene pubblico.

Il mezzo uomo è invece quel politico che lavora per se e per il suo partito più che per la comunità. I sui virtuosismi sono distorti verso tatticismi politici contro questo o quell'avversario, il suo fine non è più il bene pubblico ma il tranello.

Gli ominicchi sono invece quei politici sprovvisti di spina dorsale, messi dove stanno dal rispettivo Apparato grazie a questa loro caratteristica. Sono mansueti individui consapevoli della propria fortuna.

I mezzi uomini e gli ominicchi sono gli alfieri e i pedoni della partitocrazia.

Il quaquaraquà è infine l'opportunismo in prestito alla politica, è un secchio vuoto che nulla propone, ma che si limita a rovesciare verso il basso, amplificandolo, quanto dal basso riceve. Prospera captando i malpancismi delle masse e traendo da questi il nutrimento per la propria sussistenza, il quaqaraquà è infine il populista.

Il cosiddetto Porcellum, concentrando in una mano quanto invece spettava alle masse, ha di fatto sospeso la democrazia di questo Paese. Gli Apparati non rinunceranno mai a questo potere, starà quindi alle masse resistere, impedendo ai Capataz di inserire nelle loro liste persone indegne di sedere in Parlamento.


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