8 febbraio 2012

Vertice fra Pd e il Pdl, patto per uno sbarramento all'8%?

Sondaggio Ipsos del 7 febbraio: La Lega è poco sopra, l'Udc è borderline, Fini sarebbe spacciato, Rutelli idem, l'idv sarebbe messa più o meno come l'Udc, il Sel sarebbe fuori di poco, Fds fuori di molto, e Grillo, al 4,8% sarebbe fuori anche lui.

Sto dando i numeri? no, sto facendo due conti, nel caso in cui il post di Grillo (vedi link sotto) corrispondesse alla realtà, a quanto si sono detti Pd e Pdl sulla riforma elettorale.

Uno sbarramento all'8%, che visto così pare fantascienza, di quella tragicomica, alla Mars Attack, come dire che non ce la faranno mai a far passare una boiata simile (e mentre lo dici ti sale un brivido gelido dietro la schiena) equivarrebbe di fatto alla sostituzione della democrazia con una sorta di totalitarismo, alla cui conclamazione mancherebbe giusto la facciata, tenuta su, come negli States, con la favola dell'alternanza fra gli unici due partiti rimasti.  

A meno che uno dei piccoli non riesca a guizzare fuori dallo sbarramento, allora sarebbero favole, alla Psi-ago-della-bilancia degli anni ottanta.

Che risate mi farei poi, se questa genialata passasse e gli elettori punissero Bersani e Berlusconi con una performance da prefisso telefonico. Per il Pd il campanello è già suonato, alle regionali molisane dello scorso anno, dove è stato votato dal 9,8% degli elettori, una magra figura, che, dopo aver assistito al caso Lusi e a tentativi di inciucio come questo, i plenipotenziari del Pd oggi si sognerebbero pure. 

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