1 febbraio 2012

Farla finita con il culto del leader e tornare ai Partiti ideologici no?

Lettera "L" a parte, in cosa differisce il Pd dal Pdl? Al netto delle dichiarazioni alla stampa (fuffa) ed al lordo di cosa/come votato, esistono differenze di punti di vista (mi accontento delle sfumature) sui tanti temi sociali ritenuti interessanti dalla nostra collettività degni di giustificare due apparati differenti?

Ovvero, spuntando le ali a entrambe le coalizioni politiche, esiste un modo per uscire dall'attuale guazzabuglio che è l'aggregato centrosinistra centrodestra del nostro emiciclo parlamentare?

Troppo sfumate le differenze, tanto dal farmi pensare a due elementi che si compenetrano completamente estremo-estremo.

Queste sfumature nascono secondo me dalla completa libertà permessa loro dalla comune matrice post-ideologica e dalla sostituzione della matrice ideologica con il culto del leader: Berlusconi per il Pdl; il presente capataz per il Pd; Di Pietro per Di Pietro; Vendola e Grillo per il Sel e il Movimento Cinque Stelle. Tutti conoscono i faccioni che opinano alla tele, ma che c'è dentro? Bo?

Tutto questo caos si riverbera nel grande caleidoscopio delle elezioni politiche, col risultato che molti non vanno a votare perchè non si sentono rappresentati mentre tutti gli altri vanno dentro al seggio e fanno una "x" accanto al faccione (c'è il nome sul simbolo).

Però molti di noi conoscono le differenze fra comunisti, socialisti, socialdemocratici (il capitalismo dal volto umano, la sconfitta del consumismo, già che ci sono faccio pubblicità) liberal democratici e liberali. Molti ancora ignorano queste differenze, ma una alfabetizzazione è sempre possibile (chessò, volantini dagli elicotteri, ad esempio).

Una via (ma sarebbe un po una rivoluzione copernicana) che credo aiuterebbe alla conversione dell'inesorabile scollamento fra gli attuali Partiti politici e chi è chiamato di tanto in tanto a rinnovare loro la delega potrebbe essere la consegna ai libri di storia dell'attuale sistema, ed il ritorno alle suddette ideologie, riproposte però in forma obbligatoria per legge come segue:

Cinque Partiti cinque, con altrettanti programmi chiari e semplici (ma scritti nel marmo) agganciati alle relative estrazioni ideologiche comuniste, socialiste, socialdemocratiche, liberal democratiche e liberali. Poi, dato che siamo in Italia, si potrebbe coniugare la cosa con la religione, esempio un Partito liberal democratico cattolico ed un'altro laico, questo ad uso e consumo di quei gonzi che non capiscono che la religione è una cosa personale. Stop, ciascuno di noi ha dentro se la propria matrice politica, la ritrova in uno dei suddetti Partiti e vota per quello.

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