29 dicembre 2013
Il cinema Jolly, il mio commento al post di Tamburini (Pdl)
25 dicembre 2013
Quali volumi zero
Sbagliano le nostre istituzioni pubbliche quando ci amministrano col metro dei privati, assimilando l'insieme formato dalla città e dalle persone che ci vivono dentro con quello della grande azienda e dei suoi dipendenti.
Così come sbaglia la politica quando si barrica nei fondamentalismi, nei neologismi che inscatolano una visione nel suo estremo assoluto, negando la mediazione con quello che via via ci porta il caso specifico.
Cosa vuol dire essere un ambientalista? bloccare un progetto in grado di migliorare la vita di un intero rione per non abbattere un albero possiamo definirlo un atto sano?
E i fan dei volumi zero?
Io credo che il sestante del buon amministratore pubblico sia il miglioramento della quotidianità dei suoi concittadini, condito con un sano disprezzo per tutto il resto, l'andare a incidere dove la geografia urbana si porta dietro gli errori di progetti sbagliati, che si ripercuotono nella quotidianità dei residenti, complicando le loro vite.
Non sarebbe allora meglio costruire di nuovo, spalmando in orizzontale quello che è stato erroneamente costruito in verticale, e magari comprare e abbattere per farne piazze quei mostri di cemento armato che deturpano le periferie, per evitare che altri negli anni proseguano l'involuzione sociale caratteristica di quei quartieri.
Perché uno sbaglio è uno sbaglio, e il darci un taglio in barba alle logiche del profitto sarebbe più che rivoluzionario.
#volumizero
21 dicembre 2013
#laeffetv - Lo slancio erotico dei Feltrinelli
Sono un lettore notturno, e questa mia caratteristica mi porta alle volte in determinate situazioni, più precisamente al rivegliarmi dopo degli assopimenti domandandomi se quella tale cosa l'ho letta o se la stavo sognando.
Una di queste esperienze l'ho avuta con un presunto articolo su Bertinotti e sulla attrattiva pseudo erotica che deve avere la sinistra per riuscire ad attrarre a se le masse. Ho provato più volte sui motori di ricerca ma quel pezzo non viene fuori, ho quindi più di una possibilità di essermelo sognato.
Ecco, questo articolo, che non so se è davvero di Bertinotti o piuttosto frutto dei miei contorcimenti mentali, questo avere per il progresso, le libertà e gli altri stilemi della sinistra lo stesso slancio che prova Pierino guardando la Fenech dal buco della porta è un discorso che condivido appieno.
È strano che sui think thanker che seguo io, che è roba abbastanza pionieristica, non si sia ancora iniziato a parlare de "La F", il canale della Feltrinelli sul digitale terrestre, perché sono convinto che da quelle parti, in aperta antitesi sugli altri canali, si stia iniziando a trasmettere qualcosa del genere.
Canale 50, e date un'occhiata al suo palinsesto.
#laeffe
17 dicembre 2013
Circoscrizione 3: com'è andata la conferenza stampa con l'Uaar sui finanziamenti regionali alle scuole paritarie
#articolo33
#Uaar
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@andreapetrocchi
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14 dicembre 2013
Circoscrizione 3: La strana storia della fontanella di viale della Libertà
Eppoi vuoi mettere l'importanza di queste fiches da caleidoscopizzare sulle stampe locali durante le elezioni?
Nella vita reale dicevo, questo modo di fare, che è spudoratamente finalizzato alla mera conservazione del posto, magari dopo aver fatto parte della partitocratìa nei quattro anni e mezzo precedenti, non servono mezze misure, questo sviluppo singhiozzato di 150.000 persone a fini personali fa soltanto vomitare.
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#Livorno
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11 dicembre 2013
La classe media, croce e delizia dei nostri tempi
« Però è il ceto medio che fa la condizione di un Paese: la sua prosperità o il suo disastro, il suo ottimismo o la sua disperazione, la sua civiltà o il suo fascismo. Noi abbiamo il ceto medio carico di paure e di rabbia di cui ci parla il Censis: in difficoltà quando deve affrontare spese impreviste, terrorizzato dalle bollette e dalle lettere di Equitalia, in cerca perenne di promozioni nei supermercati, che ha tagliato i cinema e i ristoranti.»
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#cantieresinistra
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9 dicembre 2013
Prosit
Comunque la vediate oggi si brinda a quelli ignobili capaci di realizzare tutto questo, una intera generazione di politici che con improvvida supponenza e con immeritata autorevolezza s'è fatta fregare da sotto le poltrone il primo partito politico d'Italia, addirittura l'unico rimasto a un certo punto degli anni novanta, quando ad eclissarsi furono prima il Psi e poi la balena bianca, e all'Italia pareva spettasse un futuro pienamente socialdemocratico.
La democrazia di facciata, da un lato, e oltre la palpebra dello specchio i poteri forti.
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8 dicembre 2013
Sulle liste di accesso ai nido comunali livornesi
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@andreapetrocchi
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5 dicembre 2013
[...]
A riprova della fallacita' della nostra specie non dobbiamo dimenticare mai che noi siamo più o meno le stesse persone che verso la metà degli anni ottanta, dinansi allo sgretolarsi della middle class americana e all'avvitamento della parabola finanziaria di tutte le famiglie operaie occidentali della industria delle materie prime hanno risposto a questi fatti con la teoria della ricaduta favorevole, quella "Trickle-down economics" che è riuscita a darci a bere che per aiutare i nuovi e vecchi poveri andavano dati più soldi ai ricchi.
2 dicembre 2013
Civati vs. Fabio Fazio
"Che tempo che fa" manda in onda Cuperlo e Renzi ma continua a ignorare Civati. I poteri forti dell'estabilishment partitocratico ben sanno la rilevanza mediatica di quel palcoscenico e temono la rimonta dell'ex consiliere lombardo con la sua mozione bottom-up.
La banda Fazio, sotto alle apparenze bonarie e raffinate è in realtà una macchina da guerra chirurgicamemente affinata per veicolare il consenso, caleidoscopizzando nell'etere gli alfieri graditi ai poteri forti e rilegando nell'oblio della relativa ignoranza chi non è in grado di assicurarsi una informazione approfondita.
E' condito di queste ipocrite mancanze di platealita' il nostro tempo, la partita è stata venduta, ma l'arbitro ha mestiere, e il pubblico strafatto applaude all'ennesima claque, che non è quella televisiva, la partita che preme all'editore sono ovviamente le primarie.
1 dicembre 2013
Il discorso che avrei fatto*
- una visione corale dell'impianto democratico;
- la società aperta, il rifiuto della catalogazione oggettiva, l'inclusione sociale;
- la redistribuzione del gettito statale in funzione dei più poveri;
- il rispetto per le differenze;
- la contrarietà ai sussidiarismi;
- una critica al consumo;
- la secolarizzazione.
- Dalla cronaca pare che questo Partito dialoghi con la cittadinanza pensando di avere ancora a che fare con la Livorno provinciale di molti anni fa, osservo in alcuni miei coetanei uno scollamento evidente da questa realtà, il fattore aumenta esponenzialmente col ridursi dell'età, mentre i famosi nativi digitali, quelli cresciuti senza essere stati rimbalzati dai genitori sui media tradizionali, socializzano con conoscenti di mezzo mondo, figuriamoci se capiscono una classe politica che alla loro età "chattava" con gli amici sul telefono fisso dal corridoio di casa.
- Oggi ho fatto in tempo a sapere che di recente nella nostra città sono state sfrattate alcune famiglie, ci sono andati di mezzo dei bambini, non mi aspettavo Gordillo, ma aver lasciato passare la cosa è molto poco "di sinistra".
- Facciamo un altro piccolo salto indietro nel mondo accademico, che ci riporta la differenza del governo, a qualsiasi livello istituzionale, fra governi "di sinistra", che premono sull'indebitamento fino al massimo sostenibile al fine di concedere maggiori servizi sociali, e governi "di destra", che di contro "chiudono i rubinetti" fino ai primi allarmi per la pace sociale. Torniamo sul territorio, ho avuto la possibilità di sentire coi miei orecchi un amministratore locale vantarsi del fatto che la nostra città ha un rating superiore a quello statale, risultato secondo me biasimevole, quanti soldi avremmo potuto redistribuire sotto forma di migliori servizi, sopportando un merito di credito appena inferiore? Per dare una misura, da conti fatti dal sottoscritto con circa 300.000 euro potevamo togliere le liste ai nido comunali.
- Discorso sul nuovo ospedale, a chi giova spendere per il doppione di una cosa di cui la città già dispone, e, messa in parallelo con il risultato politico del referendum bolognese della scorsa primavera, ha senso continuare nell'equazione referendum senza quorum = risultato incontrovertibile?
- Dove sono le piazze per socializzare? Sono state date in pasto alle auto, in compenso abbiamo la nostra ruota per criceti formato sociale, il centro commerciale. Una politica "di sinistra" avrebbe piuttosto investito in centri culturali.
- La scorsa settimana è uscito un articolo sulla cronaca di Quilivorno, si parlava di alcuni ubriaconi che usavano passare la giornata seduti su delle panchine a dar noia ai passanti. Una residente suggeriva di togliere le panchine, ignorando la sconfitta sociale che implica un'azione del genere. Altro esempio, questa mattina sono sceso a gettare la spazzatura, dall'altra parte della strada, diretta al mio stesso cassonetto c'era una signora sulla sessantina, come mi ha visto, povera donna, si è bloccata in preda alla paura. Faccio esempi di questo tipo per dire che il nostro tessuto sociale è sfilacciato, c'è dell'analfabetismo sociale di ritorno che mette paura, mancano i mezzi elementari per contestualizzare la definizione del rispetto per prossimo, manca addirittura la comprensione di questa fattispecie, anni di inoculazioni mediatiche di panico ci hanno chiusi dentro a degli steccati ideologici che secondo me impediscono addirittura alla gente di pensare, siamo alla subodorazione olfattiva del pericolo, roba da gazzelle nella savana.
- Non affronto le tematiche occupazionali, ci sono stati oggi interventi autorevoli che ben delineano la situazione.
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#cantieresinistra
@andreapetrocchi
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