8 dicembre 2013

Sulle liste di accesso ai nido comunali livornesi

105 BAMBINI TAGLIATI FUORI DAI NIDO COMUNALI MA LE RISORSE PER ALLARGARE LA CAPIENZA CI SAREBBERO, ECCO DOVE.

Questo post segue quest'altro.

Sono 105 i bambini livornesi rimasti fuori quest'anno dagli asili nido comunali, 105 coppie di genitori costrette dai tagli alla spesa pubblica a risolvere "con creatività" il conflitto fra i diritti del loro bambino e i doveri del lavoro.

Alcune di queste coppie possono contare sull'aiuto di nonni e zii, ma per molte altre la scelta obbligata è il nido dei privati, con rette attorno ai 500 euro mensili.

Perché il Comune non trova le risorse per eliminare le liste di attesa degli asili nido? La risposta che ci viene data è che ci sono i tagli, che mancano i soldi.

Non è proprio così: ad esempio nel 2012 il Comune ha erogato (da fondi regionali) un contributo di euro 101.865,00 a 12 scuole paritarie livornesi, cifra ritoccata al rialzo quest'anno: 103.016 euro per precisione. 

Da quando con la legge 62/2000 il governo D’Alema le fece entrare nel sistema pubblico le scuole paritarie ottengono ogni anno milioni di euro, e parte di questi stanziamenti arriva a Livorno, ribadiamo i 103.016 euro del 2013.

Perché le scuole paritarie, che già fanno pagare rette notevoli, che non pagano né ICI, né IMU, che in virtù della loro confessionalità sono tutt'altro che universali devono venire prima delle scuole materne? A chi giova?

Un esempio pratico ci mostra con la lucidità dei numeri la portata di questo problema: da dati ricavati è possibile affermare che se quei 100.000 euro fossero stornati verso i nido comunali il comune potrebbe assorbire un terzo dei bambini rimasti fuori dalla lista, permettendo così a molte coppie che non possono accedere ai privati uno sviluppo corretto della socialità del loro bambino attraverso il tempo passato coi suoi simili piuttosto che con gli anziani di casa.

Siamo convinti che lo Stato di diritto, per potersi definire tale, debba tutelare i più deboli, e siamo certi che i bambini abbiano il diritto superiore di crescere in modo armonico insieme ai loro compagni, nessuno escluso.

I soldi per i nido comunali ci sono, solo che vengono impiegati male, e i centomila euro (l'anno) le paritarie li vadano a chiedere ai finanziatori privati, come accade nel resto del mondo.


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@andreapetrocchi
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