15 aprile 2014

@votapetrocchi - Pane marketing e relativismo

Odio le campagne elettorali,

nel mondo ideale dovrebbero essere il momento della maturazione del lavoro svolto in circoscrizione, in funzione del prossimo mandato comunale.

Nel mondo reale invece, dove giustizia ed equità, ma soprattutto simmetria informativa fra me e i miei concittadini riguardo quanto da me prodotto in questa legislatura sono cose ben lungi da potersi dire acquisite, mi ritrovo come trasformato in un salmone, dal pelo dell'acqua vedo la foce del fiume, e so che se voglio arrivare in consiglio devo fare il viaggio controcorrente rapide comprese.

Le odio queste campagne elettorali anche perché in questo momento il quaquaraquà dell'Apparato, che durante la stessa legislatura ha per di più oziato alzando la manina a comando, continua a oziare, invece di faticare, perché se è stato abbastanza servo già sa che il suo padrone lo sta affittando per altri cinque anni.

Fin qui per parlare del pane, riguardo al marketing invece inizio da quanto sosteneva sir John Maynard Keynes quando diceva che al modificarsi degli eventi è bene modificare il proprio modo di pensare.

Che cos'è il marketing? è quando un venditore promette un qualcosa che può essere confermato oppure disatteso in seguito.

Ricorro a un esempio per spiegarmi meglio. Qualche mese fa sono stato trasferito da un ufficio operativo a un altro dirigenziale. Appena arrivato sono rimasto qualche tempo a domandarmi circa l'influenza di tanto sfarzo sulle aspettative dei clienti (in realtà l'ufficio è vagamente opprimente, filosofia destrorsa, da qui si scade nella differenza fra l'arredamento repubblicano e quello democratico, che ci porterebbe fuori strada, nonché su quella volta che il mio cliente più grosso mi confidò i suoi timori circa i colleghi in abito scuro, riprova della inutilità della variabile ufficio costoso cliente danaroso).

Tralasciamo il discorso della presa dell'ufficio di pregio sui clienti della piccola borghesia, ma volendo ragionare in termini assoluti, per capire se l'ufficio di pregio sia un inganno oppure no, la risposta che mi sono dato è no, non è sbagliato se allo sfarzo corrisponde un professionista che sa fare il proprio lavoro.

Comunque a me il marketing non piace, perché tendo a immedesimarmi nel prototipo del professionista anarcoide che per il rispetto della intelligenza dei propri clienti evita di investire in uno status symbol.

La professionalità non si incarta, e la sua proiezione mercificata la vedo più una corsa ad accaparrarsi la vittima di turno della dittatura delle apparenze, l'allocco che giudica il professionista dal modo in cui questo fa la ruota.

Però però, e vengo a me.

Qui i tempi sono cambiati, alzo lo sguardo dal pelo dell'acqua e vedo in lontananza la foce del fiume, c'ho da farmelo tutto, rapide comprese, è un bel salto di quota. Guardo a destra e poi a sinistra, centinaia di salmoni.

Cos'è che diceva quell'economista inglese??

Leggi anche MANDA IL PETROCCHI IN CONSIGLIO COMUNALE

il mio banner per le amministrative del 25 maggio


hashtag
#votapetrocchi
#Livorno
#amministrativeLivorno

@votapetrocchi
@andreapetrocchi
SEL Livorno http://www.livornosel.it/
Fonte

1 commento:

  1. Ciao Andrea,nel mondo migliore che io sogno le persone dovrebbero essere più intelligenti, e sarebbe così sufficiente leggersi qualcosa del candidato e del partito per sapere cosa votare e soprattutto cosa NON votare. Ma, ahime, questo mondo così non è. Ecco perché serve il marketing, anche per la politica. Confidando che ci siano persone che "leggono l'etichetta" e capiscano che il salmone Petrocchi, anche se appartiene ad un partito che non ha una lira per il packagin, è di qualità superiore rispetto ad esempio al salmone Cannito, malgrado quest'ultimo sia confezionato nella busta d'oro...

    RispondiElimina