16 settembre 2013

Il Paese immobile

SIAMO DIVENTATI UN PAESE CLASSISTA DOVE LA RIVALSA SOCIALE E' UN'UTOPIA

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L'Italia al tempo dei governi di unità nazionale è un ossimoro con un welfare anglosassone e una pressione fiscale di stampo nordeuropeo.

Molto interessante il grafico pubblicato giorni fa da Alessandro Gilioli, al netto della forbice divaricata della disuguaglianza fra i redditi, notizia ormai consolidata dalla proletarizzazione della classe borghese, a colpirmi è il dato sulla "mobilità fra generazioni" ovvero la possibilità di rivalsa sociale delle nostre famiglie, la forza che ha il nostro Stato di premiare il merito dei nostri giovani.

Insomma qui da noi l'osmosi fra le fasce sociali, quella premiata dal merito, viene strozzata, cosicché i figli dei ricchi tendono a rimanere ricchi e i figli dei poveri tendono a rimanere poveri, questo a prescindere dal rispettivo impegno nella vita.

Che futuro può avere un Paese castrante fino al punto in cui chi è povero viene costretto a generare figli nella consapevolezza che questi avranno tutte le possibilità di divenire poveri come lui?

Di questo passo la società italiana diverrà un deserto, una terra di nessuno racchiusa fra i cavalli di frisia che delimitano le vite dei ricchi arroccati sopra ai cumuli di ricchezza accumulata dai padri, e quelle dei poveri, che persa ogni speranza di emancipazione risparmieranno i soldi dell'università per spenderli alienandosi per dimenticare la loro frustrazione, fino al giorno in cui noi tutti perderemo - e giustamente - anche la pace sociale.

Serve una patrimoniale, una tassa che obblighi quelle famiglie che oggi vivono di rendita a scendere dal loro piedistallo sociale, serve una imposizione fiscale al 100% sui redditi elevati, perché va distrutto il concetto stesso di super ricchezza.

Serve un sistema scolastico universitario pubblico, progressivo (con esenzioni per chi non può pagare rette, vitto e alloggio, libri, trasporti) meritocratico e universale, un alveo riservato all'eccellenza.

Serve inoltre un reddito studentesco, da destinare agli studenti provenienti dalle fasce sociali più basse, cosicché il loro studio possa essere un aiuto e non un peso economico per le loro famiglie.

Ma soprattutto va creata una classe borghese, colta, realizzata e illuminata, convinta della fondamentale importanza della coesione sociale, disposta a farsi carico, con la patrimoniale, del suo ruolo trainante, per realizzare quanto negli stati del nord è già una realtà, una società tendenzialmente egalitaria.

Tornando al grafico, agli antipodi rispetto a dove c'è scritto “Italia" ci sono i paesi dove la rivalsa transgenerazionale è resa possibile e viene agevolata, sono tutte nazioni del blocco scandinavo, questo a fulgida riprova che la via aurea per una società equa e giusta è quella della socialdemocrazia.

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#cantieresinistra

@andreapetrocchi
SEL Livorno http://www.livornosel.it/

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