20 dicembre 2012

Siamo cambiati?

"Domenica Live" del 16/12/2012
Barbara d'Urso intervista Silvio Berlusconi

Il modo in cui Berlusconi sta portando avanti la propria candidatura alle prossime elezioni è senza dubbio fra i più politicamente scorretti e subdoli mai visti.

Colpa della distorsione che caratterizza le ultime due decadi della nostra politica, degli ovvi benefici ottenibili dal consentire ad un singolo azionista il controllo di tre delle sette emittenti televisive nazionali, potendone influenzare altre tre con le lottizzazioni politiche della televisione pubblica, ma anche, e qui sta il nodo gordiano del capitalismo nostrale, dalla assoluta mancanza di contrappesi apposti allo strapotere economico dei nostri capitalisti, che col peso del loro capitale riescono a piegare a piacimento tutte le sottostanti fasce della popolazione.

Non è un caso che l'ottuagenario abbia preso da alcuni giorni a manifestarsi sulle emittenti Mediaset, tatticamente durante i programmi più seguiti, intervistato dai propri dipendenti, tornando così a premere sulle tempie di quella fascia della popolazione che per età o relativa apertura mentale è ancora in pieno effetto Matrix e sottomette convinta il proprio voto agli interessi personali, giudiziari ed economici del noto personaggio.

Per la sgualcita figura politica di Berlusconi questa forma di controllo mediatico è rimasta l'ultima carta da giocare, e sicuramente avrà in mano proiezioni che testimoniano il guadagno ricavabile da questa ignobile forzatura, rendiconto che, passate le prossime politiche, egli conta di trasformare nel proseguimento della propria impunità.

Agli italiani il compito di dimostrare il contrario, ci riusciranno?

Due riflessioni, al netto delle vecchiette imbolsite, delle fan di Beautiful e dei faccendieri di ventura, sarà rimasto qualche italiano mentalmente sano ancora deciso a votare Pdl viste queste pantomime? E poi: questa ennesima discesa in campo di quanto eroderà la performance del candidato forte di centro destra?

Riusciremo mai a dotarci del tanto sospirato contrappeso da apporre allo strapotere mediatico dei tycoon (locali ed esteri, vedi il discorso sui decoder di Sky) che scorrazzano come Attila l'unno attraverso l'etere nazionale? Taglieremo mai il suddetto nodo, liberandoci così da questi vessatori, per porre in nostro Paese al livello dell'Europa più avanzata, dove i mass media privati sono liberi dal guinzaglio del padrone grazie all'obbligo ad un azionariato diffuso?

Concludo riproponendo quanto sosteneva Indro Montanelli, che vedeva la figura pubblica di Berlusconi come una sorta di virus, sostenendo che per la società italiana l'unico vaccino disponibile in grado di debellare questa nefasta influenza era tastare con mano gli effetti della sua politica.

I tempi cambiano, e la nostra società avanza, prosegue lenta il proprio cammino verso il raggiungimento della parità dei diritti, fra questi anche il diritto a godere di una informazione simmetrica.

A che punto siamo? Ci siamo vaccinati al batterio B.? La conclusione delle prossime politiche risponderà a questa importante domanda.

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Fonte
#Berlusconi

@andreapetrocchi

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