10 dicembre 2012

Il Caso Report, Di Pietro e la macchina del fango

Antonio Di Pietro e Milena Gabanelli

Ah, la cronaca, quanta disillusione, quella politica poi, son tutti casi creati ad arte.

Ripensavo all'affaire Gabanelli-Di Pietro, c'è una strana concomitanza di tempi fra la puntata di Report sugli investimenti immobiliari del noto politico e l'inizio della raccolta delle firme sui quattro referendum proposti dall'IdV, partita alcuni giorni prima.

Insomma, ho qualche dubbio sulla tempistica dell'uscita di Report, potrebbe essersi trattato di un tentativo, per altro riuscitissimo, di screditare l'Italia dei Valori agli occhi degli italiani, per fiaccarne la corsa referendaria.

Me lo confermano le vecchie magagne dipeitresche oggetto del sedicente scoop gabanelliano, che s'è limitato a togliere dall'armadio vecchi scheletri arcinoti, tutti casi che peraltro avevano già fatto cronaca negli anni passati.

Insomma pare trattarsi di un ennesimo ricorso alla macchina del fango, utilizzata questa volta per tentare di bloccare un ricorso popolare contrario ai populistici intendimenti di questa reazionaria legislatura.

Ma perché i referendum di Di Pietro fanno paura? analizziamo la cosa nei dettagli:

I cosiddetti quesiti anticastisti, il primo sulla abolizione dei rimborsi elettorali ai partiti e il secondo sulla abolizione della diaria parlamentare, possono aver tolto il sonno a qualche deputato, ma non turbano i grandi tecnocrati della economia italiana.

secondi due questiti invece, quelli che tentano di abrogare le manovre liberiste sui diritti dei lavoratori, sono affettivamente in grado di minare la manovra di bilanciamento dei conti operata dal presente governo.

E' quindi possibile che la saetta che ha folgorato Di Pietro sulla via di Vasto, luogo dove è stata registrata l'intervista di Report, sia stata telegrafata in modo bipartisan dai Palazzi romani.

Analizzando la questione in contro luce emerge nitido oltre la filigrana del moscoso Di Pietro il seppuku della Gabanelli, che derogando alla simmetria informativa che ha caratterizzato tutta una carriera sacrifica la propria autorevolezza per colpire l'Idv, l'unico Partito rimasto a non cantare nel coro di Palazzo Chigi e del Quirinale.

hashtag
#IdVStaff

Fonte

@andreapetrocchi

1 commento:

  1. ora gli elettori hanno pensato di spazzare via l'IDV.....vorrà dire qualcosa?

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