20 marzo 2012

A sinistra di Jalta

Nel febbraio del 1945, presso il Palazzo di Livadija a Jalta in Crimea, Stalin, Churchill e Roosvelt si spartirono l'Europa in aree di influenza. Secondo alcuni i 61 differenti governi che si sono succeduti negli anni in Italia sono tutti figli della stessa matrice liberale di influenza americana, la democrazia da queste parti sarebbe stata, secondo queste persone, una pia illusione.

Che la sinistra non sia mai stata al governo, se non in coabitazione con i liberali, è un fatto, gli italiani quindi non hanno ancora avuto la possibilità di capire la bontà di questi principi, possibilità oggi resa lontanissima dalla assenza in parlamento di un Partito espressione di questa ideologia.

Cosa si intende col termine "sinistra"? Di per se il termine è molto vago, se il comunismo presuppone la dissolvenza dello Stato, se il socialismo presuppone uno stato monopolista, il sistema social-democratico permette il mercato, il riverbero della offerta del medesimo bene, ma è un mercato "corretto", una ibridazione, un capitalismo dalla testa statalizzata.

Il termine "sinistra" è quindi uno spettro tanto ampio da sembrare vuoto. Ma un concetto comunque accomuna queste idee, tutti i sistemi convergono verso l'uguaglianza fra gli individui, cosa ritenuta per nulla interessante nel sistema vigente del prodotto interno lordo.

Eppure è questa l'ombra nera che il capitalismo getta sulle masse, la distorsione generata nei valori dell'uomo della strada dalla osservazione di individui ineguali, sottoposti a conservatorismi che garantiscono il perpetrarsi di queste asimmetrie.

L'ignoranza del significato del termine "uguaglianza" si somma a quella del ritenere sinistra quello che in realtà non lo è. Pare di assistere a un gioco di specchi, che ogni tanto ci svela l'altra fauce della stessa fiera.

Quale democrazia si cela in un sistema bipartitico dove entrambi i partiti siedono dalla stessa parte del tavolo?

#cantieresinistra

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