9 marzo 2012

Scacco matto! a oggi la tutela dell'ambiente e quella dei posti di lavoro sono due concetti antitetici

La produzione di un'automobile ci costa, in termini energetici, quanto tutto il suo consumo nell'intero futuro arco di utilizzo.

Stante questo attuale gap negativo a monte di quanto vediamo nelle vetrine dei concessionari, e' perfettamente inutile oggi scegliere una ibrida o uno zev al posto di una comune auto a benzina.

Per fare davvero un piacere all'ambiente, e alla salute nostra e dei nostri cari, non dobbiamo quindi comprare una vettura "verde", ma lasciare più giorni possibile la vecchia macchina nel box, e utilizzare la bici o il bus per gli spostamenti.

La risposta giusta che dovrebbe fornirci la nostra amministrazione dovrebbe chiamarsi "interconnettivita'", si dovrebbe favorire l'interscambio fra bus e bici, e fra treno, bus e bici per chi e' costretto al pendolarismo.

Questa "osmosi" fra mezzi differenti serve per annullare gli svantaggi di questo o quel mezzo sulle diverse distanze.

La bicicletta e' il mezzo vincente per girare in centro ma e' svantaggiato rispetto alla comoda "scatoletta a quattro ruote" se il centro deve essere raggiunto dai quartieri satellite della città.

In pratica, se la politica della nostra amministrazione andasse davvero verso la tutela della nostra salute, dovrebbe tradursi in azioni tali da indurre i nostri concittadini a lasciare l'auto a casa.

Per raggiungere questo obiettivo basta predisporre treni e bus al trasporto della cara due ruote.

Se da una parte l'interconnettivita' verso bus e bici potrebbe salvarci dall'inquinamento rilasciato dalle nostre auto (rimarrebbe comunque quello proveniente dalle nostre caldaie e quello da produzione) da un'altra questa rivoluzione sarebbe poca cosa conforntata a quella causata dal mancato rinnovo della macchina, che causerebbe il collasso della galassia dell'industria automobilistica con relativa crisi economica ed occupazionale.

Quindi, per prima cosa diffidare di quei politici che propagandano su ambiente e lavoro, salute e lavoro paiono oggi realmente inconciliabili, ed il problema, ahinoi, fino a quando non sara' resa "verde" anche la produzione, non pare risolvibile.


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