13 dicembre 2011

A proposito della strage di Firenze

Intendo innanzi tutto esprimere il mio cordoglio e la mia vicinanza alla comunità senegalese che ha scelto il nostro Paese come luogo per vivere e per lavorare. 

Passato lo sgomento per questa strage insensata, è il momento di una riflessione e di una proposta: la mano che ha ucciso queste persone è stata mossa da un disadattato, la cui colpa principale è l'essere un debole, abbandonato da tutti noi al suo destino.

Il colpevole principale ed il mandante di questa strage è quindi in prima istanza lo Stato, che non è stato in grado di riprendere questo assassino e di educarlo al rispetto dei diritti dei suoi simili, come non è stato in grado di consentire alla famiglia di questo individuo la possibilità di crescere questo figlio in modo sano, nel rispetto dei diritti elementari.

Per questo crimine siamo oggi tutti colpevoli.

La mia proposta consiste nel dimostrare alla comunità senegalese, anche se in modo colpevolmente tardivo, che una giustizia è possibile, per farlo occorre restituire alla nostra comunità l'autore di questo crimine assurdo. 

La sfida, l'unico modo per dare un senso a questa strage, deve essere un processo giusto ed una pena in grado non di annichilire, ma di rendere il carnefice una persona consapevole della vacuità del suo gesto.

Aggiornamento: L'omicida si è ucciso.

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