25 agosto 2011

«Guai ai ricchi» ovvero perché i politici liberali italiani premiano il Vaticano

Sfortunatamente oggi un italiano su due vive sotto la soglia della povertà.

Sfortunatamente dalla fine della seconda guerra mondiale fino ad oggi, c'e' stato un "chi" o un "qualcosa" che si e' impegnato fortemente per arginare il voto comunista, espressione dalle fasce sociali più povere del Paese.

Questi due fatti, messi in relazione e poi in parallelo con i licenziamenti e con l'attuale manovra finanziaria (pagata coi soldi degli italiani poveri) ci spiegano quello che manca alla Repubblica Italiana per raggiungere la piena rappresentanza democratica e quindi la pace sociale.

Perché a fronte di questa imponente massa di poveri, individui che hanno tutti i motivi per votare la Federazione Della Sinistra, Rifondazione Comunista alle politiche del 2008 e' stata votata da meno del 5% dei votanti?

Eppure Fds, il "conglomerato politico" - forse l'unico Partito ideologicamente intatto rimasto in Italia - ha in se tutto quello che serve a fare proprie le istanze delle fasce sociali più deboli.

La tutela del diritto alla casa e al lavoro, la connotazione spiccatamente progressista verso i diritti sociali, la laicità delle istituzioni.

Eppure Rifondazione e soci sono oggi una sagoma grigia sullo sfondo della scena politica nazionale, non hanno deputati in parlamento.

Perché?

Gli altri partiti hanno surrogato a questa assenza? Hanno adottato questi italiani "rappresentativamente orfani"? No, hanno continuato a curare gli interessi dei loro elettori di riferimento, quelli delle fasce superiori della popolazione.

Questa differenza fra "parco elettori" e voti presi si spiega con gli errori fatti da Rifondazione durante il precedente governo?

Oppure c'e' dell'altro, qualcosa che va molto più indietro nel tempo, qualcosa di sistemico?

Secondo me qualcosa c'e', e questa diga che riduce a meno di 5 quello che di partenza e' 50 ha a che fare con la propaganda e con la disinformazione.

Sono le sirene del marketing, spacciatori di consumismo come via per la riscossa sociale a debito?

Sono gli spaventevoli Tg con le loro assonanze fra comunismo e delinquenza?

E' l'effetto drenante della Lega Nord?

E' Pd? Il partito che ha ereditato le sezioni del Partito Comunista italiano, anche quelle dei quartieri poveri, dalle quali predica concetti sociali per poi votare come un partito liberale?

Oppure sono le canoniche, dove da circa sessant'anni si somministra ai fedeli l'anti comunismo al dettaglio, riuscendo ad inguinzagliare chi invece, vivendo in povertà, avrebbe di certo avuto da che vivere meglio col comunismo.

Gli insegnanti di religione? Le scuole cattoliche? Le cliniche sovvenzionate? L'otto per mille? L'esenzione Ici? Sono tanti "grazie"?

Ha senso per il credente cattolico d'oggi appartenere ad una Chiesa che accaparra ricchezze, sottraendole sordamente a cattolici e non, in pieno conflitto addirittura con il Cristo, che da duemila anni - gridando - ripete la frase che titola questo post?

Quali conseguenze ha portato al nostro sistema politico e sociale questa anemizzazione del voto comunista?

Se oggi la Federazione fosse dentro l'emiciclo ci sarebbero comunque state le derive ultraliberiste di Confindustria? su chi si sarebbero proiettati gli effetti della Finanziaria?

La risposta e' un altra domanda: quanti italiani poveri sono andati a votare alle ultime politiche?

Sapevano queste persone il rischio che correvano riguardo i loro stessi posti di lavoro o il loro portafogli lasciando vuota la rappresentanza della tutela di questa fattispecie di diritto?

Se a monte ci fosse stata una alfabetizzazione in questo senso, queste persone sarebbero andate a votare?

Certo che si!

E' stata capita la lezione? No, e passato tutto molto carsicamente.

La rappresentanza di tutte le parti costituenti la nostra società attuale e' un interesse dell'intera piramide sociale, perché non puo' esserci pace sociale se tutta la società non ottiene la sua fedele trasposizione all'interno del parlamento, e questa mancanza viene pagata da tutti gli italiani.

Senza questa rappresentanza si divarica le forbice che separa gli italiani difesi nei loro diritti da quelli esclusi.

Ne scaturisce quindi un sistema che, visto dalla prospettiva degli ultimi, pur risultando democratico nella forma nella sua sostanza e' una dittatura.

Basta con le chiese come luoghi di indottrinamento politico!

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