14 febbraio 2011

Una mosca con la barba bianca

Gianfranco Funari in una foto degli anni settanta



Copio e incollo questo brano tratto da un post di Alessandra Sestito sul Fatto Quotidiano. Parla di Gianfranco Funari, lo riporto sul mio blog a titolo di tributo personale.
« Una volta suonò il campanello di casa Funari. Andai ad aprire. Era un tipo biondo, credevo fosse un venditore porta a porta e mi stavo accingendo a mandarlo via senza troppi giri di parole. Sentii dirmi dall’altra stanza: “Fallo entrare!” Perplessa, assecondai la richiesta. Vidi Gianfranco staccare un assegno di 500 euro e darglielo. L’uomo biondo disse grazie, lasciò un paio di tabloid formato quotidiano sul divano, e se ne andò. Guardai. Era il giornale del movimento Marxista-Leninista. Sorrisi. “Perché?” Chiesi. E Funari: “Non prendono sovvenzioni dallo Stato, sono comunque una voce in più nell’informazione. Lezione. Non potrò mai dimenticarlo.»
Andrea Petrocchi

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