7 dicembre 2010

Sempre su Wikileaks, chi non le ha voltato le spalle

In questo post indicavo chi ha voltato le spalle a WikiLeaks, adesso è tempo di portare sugli altari della conoscenza quelli che non hanno abbassato la testa davanti alle prepotenze dei regimi ipocriti. L'Islanda è senza dubbio fra questi, ed un altro è Switch.ch che ha rifiutato di buttare giù il suffisso ".ch" di Wekileaks.

Aggiornamento: Qui per sostenere Wikileaks, preso da questo blog, che ringrazio per l'informazione.

AggiornamentoII: Reporter senza frontiere ha attivato un sito mirror all’indirizzo http://wikileaks.rsf.org contenente copie costantemente aggiornate di tutti i file disponibili sul sito principale di Julian Assange.

AggiornamentoIII: Android, il principale concorrente dell'iPhone di Apple (che ha appena rimosso dal suo store l'applicazione per Wikilieaks) ha programmi con le stesse funzionalità di quelli prodotti e poi rimossi dalla azienda di Steve Jobs. 

Andrea Petrocchi

2 commenti:

  1. Buon giorno, saluti da Ecuadore, ho bisogno di una risposta a questa domanada, é posibile considerare alla manera di cercare l'informazione, d'ottenere e d'offrire che fa wekileaks e julian, come giornalismo!!!

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  2. Secondo me Wikileaks si pone fra la fonte, quindi chi fornisce le notizie, ed il destinatario di queste notizie, che può essere indifferentemente il giornalista, che poi le riporta al suo capo redattore, il blogger, che le pubblica nude e crude senza filtri, oppure un qualsiasi lettore che attinge informazioni direttamente dal sito di Wikileaks. Semplificando, Wikileaks è, secondo me, un efficiente trasportatore di informazioni. E'un'anticorpo, accessorio al web, creato per immunizzare l'informazione dagli asimmetrismi dovuti ai filtri presenti nei media tradizionali.

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