Ogni volta che vedo il suo faccione attaccato sui muri della mia città mi viene da sorridere, lo dico perché i manifesti degli altri artisti mi lasciano indifferente. Da anni Francesco Guccini pubblicizza i suoi concerti appiccicando sui muri sempre lo stesso manifesto, quello che lo ritrae giovane, con la foto sgranata e lo sguardo accigliato, quella foto è ormai lontana dalla sua immagine attuale, Guccini è nato nel 1940. Provo a leggere il significato di questo ostinarsi a non cambiare manifesto, e trovo rivoluzionario il riuscire a fare a meno degli uffici di marketing. Quello sguardo che ha attraversato immobile decine di anni mentre tutti gli altri cantanti pagavano e continuano a pagare per incartare la loro arte con carta sempre nuova, mentre intanto il tempo scorre e le persone invecchiano, Guccini compreso. Questo "no" a sottomettersi a queste logiche, intonato in modo così pacifico ma così netto e palese, fa divenire la sua immagine immortale ed allo stesso tempo gli permette di reinventare il marketing semplicemente facendone a meno, perché nel frattempo il frutto dell'unica volta in cui ha dovuto farne ricorso è stato iconizzato. Facile pensarlo oggi, immagino quanto sia stato difficile decidere di percorrere questa strada fin da principio, molti anni fa.
Nessun commento:
Posta un commento