2 novembre 2010

Il discorso che non ho fatto al congresso

Questo ragionamento mi è tornato in mente con una settimana di ritardo, lo propongo qui, riprendendo un discorso iniziato da altri, credo fosse Cronache Laiche, quel post, che non trovo più, non ha avuto seguito, almeno non su quel blog, ed è un peccato perché, secondo me, quel tema andava sviluppato. Il fatto riguarda un fenomeno osservabile in quei Paesi dove la parità diritti esiste davvero (o almeno tentano seriamente a metterla in atto) ed è un fatto importante perché sembra dimostrare un collasso causato da due diritti coincidenti, quelli dei gay e quelli degli immigrati. Parto dalla conseguenza, in questi Paesi gli omosessuali stanno iniziando a votare a destra. La causa sembra essere il Paese stesso, che offrendo più speranze sia economiche che sociali diviene gettonatissimo da chi nel terzo mondo intende lasciare la miseria ed emigrare. Sfortunatamente gli emigranti portano con se anche i propri precetti morali, ed in molti dei paesi di provenienza gli omosessuali sono osteggiati. Se questi immigrati riescono a prendere la cittadinanza, se riescono a votare, i diritti degli omosessuali verranno limitati? e l'attuazione dei diritti ancora attesi subirà un rallentamento? La risposta a questa domanda sembra la conseguenza che ho riportato sopra, meglio ostacolare questi processi di integrazione che rischiare spinte reazionarie.

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