14 maggio 2014

@votapetrocchi - Porta a porta, Livorno non è su Marte

La politica livornese ha passato molti anni a guardarsi l'ombelico, finendo col perdere di vista, per sbaglio o per volontà, il confronto con le altre amministrazioni vicine.

Davvero un peccato, perché a Pisa in questa legislatura, nonostante soffiasse lo stesso vento contrario della recessione economica nazionale, l'amministrazione ha lavorato bene, e molti suoi comuni in questi cinque anni hanno fatto passi da gigante su tematiche fondamentali quali quelle ambientali e della vivibilità cittadina.

Così che, mentre oggi in territori a noi prossimi si vive meglio rispetto a cinque anni fa, noi giriamo la boa ritrovandoci sostanzialmente in linea col lustro precedente.

Il nostro arroccamento è dimostrato dalla portata delle nostre discussioni, prendiamo ad esempio il tema dei rifiuti urbani, tanto per dirne una, il dibattito cittadino ha preso in questi giorni la temuta piega della critica verso la sperimentazione del porta a porta (costa troppo, ci aumenteranno la tassa sui rifiuti, la raccolta settimanale ci riempie la casa di sgradevoli odori).

Se soffriamo di un ritorno economico inferiore al costo delle forze impegnate, se ignoriamo il costo dell'incenerimento dei rifiuti in termini di spesa sanitaria, se pretendiamo di reinventare quanto è invece da assimilare da terzi è perché stiamo ripudiando ogni rapporto osmotico coi territori vicini.

E la cosa è assai poco universale.

Invece, a una cinquantina di chilometri in linea d'aria da noi, lavora una amministrazione, quella di Capannori in provincia di Lucca, che in un certo senso il porta a porta l'ha inventato, e che oggi è al 90% di raccolta differenziata, mentre la sua popolazione, un terzo circa di quella livornese, paga le tasse sulla spazzatura meno care della regione.

I nostri problemi odierni sono gli stessi risolti a Capannori anni fa, per superarli basta andare a sentire come li hanno superati loro, il fatto che il loro sindaco sia stato espresso dallo stesso partito che guida la nostra amministrazione dovrebbe agevolare le cose, oppure quella sigla cela un caso di omonimia?

I tempi della scuola e dei compiti in classe sono finiti per tutti da un sacco di tempo, ma pare di percepire la stessa latenza dello scolaro vagabondo incerto sul copiare dal compagno secchione per paura di finire al primo banco.

La stessa latenza inoculata invece dagli interessi calpestabili dal futuro che avanza che si fanno lobby. Anche in questo a Capannori ci sono stati precursori.


 
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