28 gennaio 2014

La posizione di un italiano qualunque sulla vicenda Electrolux

La vicenda Electrolux ci ripropone per l'ennesima volta il caso dell'industriale bollito* che col ricatto della chiusura tenta la socializzazione di parte dei costi.

A questi novelli Buddenbrook, che con arroganza approfittano della posizione favorevole facendo pendere sulle povere teste degli amministratori pubblici e delle parti sociali la spada di damocle dei licenziamenti (non me ne vogliano i giuslavoristi, ma l'esistenza di questa fattispecie è l'ennesimo ottimo motivo per criticare i mezzi di produzone privati) andrebbe risposto in fronte e con altrettanta arroganza ventilando la nazionalizzazione della fabbrica e la socializzazione non di parte dei costi ma degli stipendi degli operai.

"Se chiudi la fabbrica noi te la togliamo, avendo cura delle famiglie dei tuoi dipendenti."

In una società coesa i concittadini di questi lavoratori sarebbero fieri di essere utili al livellamento di questo piano inclinato.

È puerile affidarsi al privato ritenendo che questo possa anteporre la comunità al perseguimento dei suoi privati interessi.

Andrea Petrocchi.

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*che aggettivo possiamo dare agli imprenditori che ai giorni nostri ancora non capiscono che con i costi energetici, del lavoro e della vita che abbiamo in Italia l'unica industria possibile è quella del top di gamma?

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