25 ottobre 2013

Scuole parificate: Il Comune di Livorno spende più di centomila euro l'anno

Questo post segue quest'altro.

E' arrivata la risposta del comune all'atto depositato un paio di mesi fa, una interrogazione per sapere se la nostra amministrazione sovvenziona le scuole parificate (vedi link in alto).

Ebbene la riposta è si, più di centomila euro l'anno.

Si tratta, mi risponde l'ufficio preposto, di soldi stornati dalla regione, non sono stanziamenti decisi a livello locale.

La questione si complica quindi, a questo punto andrebbe chiesto in consiglio regionale chi ha deciso questi stanziamenti locali, il problema è che al momento da quelle parti il sottoscritto non ha agganci, quindi, dato che tutte le parificate sovvenzionate sono confessionali (mi hanno dato la lista) ho girato gli incartamenti alla Uaar, nella speranza che ne facciano buon uso.

Ho inoltre informato della cosa il gruppo consiliare in comune che spero si faccia carico di informare quello regionale. Il problema di questi stanziamenti, prima delle implicazioni confessionali e della sua palese incostituzionalità in virtù del terzo comma dell'articolo 33 - che è sempre bene ricordarlo - recita
« Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. (cit.
è che ogni euro stornato verso le parificate è un euro tolto alla istruzione pubblica, che è già abbastanza anemizzata dai tagli alla spesa per potersi permettere furti di questa entità.

E' un discorso che ho già fatto, ma è bene ripetermi: con centomila euro l'anno la nostra comunità potrebbe ristrutturare le scuole comunali, ricordo che alcune di queste hanno problemi con l'amianto, oppure accorciare le ignobili liste di accesso agli asili nido comunali, che obbligano le coppie rimaste fuori a ricorrere alle costosissime strutture private, che, curiosamente, sono nella quasi totalità dei casi ospitate nelle stesse strutture delle parificate oggetto delle sovvenzioni.

Un classico esempio di cittadino "becco e bastonato", se pensiamo che queste persone il posto all'asilo per loro figlio se lo sono pagato con le tasse, quota parte dei centomila euro l'anno che invece vengono stornati - privandolo del posto in lista - verso l'ente privato che per di più li taglieggerà di quasi cinquecento euro al mese.

La scuola privata, come tutte le aziende private, deve stare in piedi da sola senza tirare per la giacca gli assessori al bilancio di vario ordine e grado, e se non ce la fa chiudere i bilanci deve chiedere sovvenzioni private (come fanno tutte le "parificate" del resto del mondo) oppure chiudere bottega.

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AGGIORNAMENTO: Continua qui.



@andreapetrocchi
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