3 luglio 2013

Una gentrification per l'economia livornese?


Articolo apparso su Sel Livorno

Parto prendendo ad esempio il quartiere di Halem, a Manhattan, New York City, che, cito da qui, durante gli anni '90 è passato dalla connotazione di decadenza e povertà, elevato tasso di disoccupazione e criminalità, a quella di gettonatissimo luogo di residenza della middle class newyorkese.

Merito dell'amministrazione locale, che ha saputo investire scommettendo sul recupero della zona. Pensiamo alle conseguenze di questa borghesizzazione, agli affari che hanno fatto i proprietari immobiliari del quartiere, che hanno visto lievitare i relativi valori di mercato.

Nella fattispecie il fenomeno, noto col termine di "gentrification", ha avuto ad Harlem un effetto contingente negativo, dovuto alla struttura del mercato residenziale americano, più sbilanciato verso gli affitti rispetto al nostro, e al fatto che al miglioramento della qualità della vita del quartiere i proprietari degli appartamenti hanno innalzato i costi di affitto degli immobili, per cui molti di quelli che erano i residenti della Harlem burrascosa e decadente hanno dovuto lasciare la casa per osservare dai margini il rinnovamento del quartiere.

Esistono le potenzialità per una gentrification in salsa labronica? 

il mercato immobiliare italiano non è quello a stelle e strisce, secondo l'Istat infatti in Italia più del 70% della popolazione possiede l'abitazione in cui vive, mentre un quinto del rimanente vive in affitto in case di enti pubblici. Il mercato italiano degli affitti privati "pesa" sul totale per un modesto 15%.

Concludo tornando ad Harlem, Manhattan, pensando a quella vecchietta-standard (ci sarà pur stata), che con sua grande fortuna aveva comprato casa precedentemente alla rinascita del quartiere e che oggi vende alla middle class, diventando una ricca signora. Non limitiamoci a questo, riflettiamo sulla economia che smuove questa vecchia signora una volta giunta in possesso del ricavato.

Questo ricavato, che è ingente, pensiamolo facendo una sorta di economia di scala, moltiplichiamolo per tutti quelli che ad Harlem hanno seguito l'iter precedente, poi pensiamo a quante persone vivono nelle periferie livornesi, dove il rapporto fra case in affitto e di proprietà è sicuramente più favorevole alla creazione di valore per i residenti. 

In anni di vacche magre, in situazioni dove il gettito tende ad essere trattenuto dalle casse centrali, un metodo sicuro per fare economia è quello di promuovere i quartieri.

Anche in questo caso il decidere di muoversi è il minimo, il grosso sta nel come queste cose si decide di farle.

C'è il modo liberale, lo spingere i privati ad investire sugli stabili, e c'è la maniera sociale, migliorare gli arredi urbani e i presidi territoriali, la vivibilità del posto. Credo che tocchi a quest'ultima fare da volano.

Decidere poi quali fasce sociali stimolare agendo nei quartieri ove queste sono ripartite.

Per aiutare la nostra economia dobbiamo borghesizzare le periferie.

hashtag
#Livorno

Fonte

@andreapetrocchi

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