14 luglio 2013

L'assessore Nebbiai e quello scomodo gradino fra il bilancio e il sociale

NB: Fra qualche riga troverete una frase cancellata, si tratta di una errata corrige, con scuse, il commento c'è, il problema è del browser del mio telefonino.

La premessa è la seguente: come tutti sanno la differenza fra i democratici e i liberali è che i primi spingono sull'indebitamento fino al massimo sostenibile, questo al fine di migliorare la vivibilità di noi cittadini, mentre i secondi contraggono i finanziamenti anemizzando i servizi del welfare fino ai primi campanelli di allarme sociale.

Prendo spunto da questo articolo di cronaca locale, quasi quattrocento famiglie livornesi tagliate fuori dalle liste degli asili nido pubblici, per ribadire su questo blog un mio commento a quel post, cancellato dai propagandisti, di questi tempi poco inclini alle critiche motivate verso alcuni "pezzi pregiati" della corrente amministrazione comunale.

Qualche giorno fa l'assessore Nebbiai é passato dalle nostre parti, il motivo era l'approvazione del bilancio preventivo, che per la cronaca in circoscrizione 3 é passato per 7 voti contro 5 (fra i quali i nostri due) nel silenzio spettrale dei banchi vuoti del Pdl stranamente assente in massa (possibile trasposizione locale della tristissima matrice lettiana?)

L'intervento di Nebbiai é scorso tutto in traccia sui binari del buon governo inteso come mero contenimento alla spesa, secondo la mia (modestissima) opinione la direzione politica impressa al bilancio é abbastanza dissociata dalle richieste come ad esempio quella oggetto dell'articolo del link di poc'anzi.

Vengo al punto, come ho avuto occasione di ribadire all'assessore, e quanto letto sugli asili me ne da conferma, lo stare troppo dietro ai numeri ha provocato una sorta di scollamento fra l'amministrazione e la realtà del sociale della nostra città.

Nebbiai si é vantato del buon merito di credito finanziario che le agenzie di rating hanno concesso alla nostra città, che é buono, quasi ottimo, una doppia "A" a fronte delle tre "A" del giudizio migliore, molto più avanti rispetto alla tripla "B" delle emissioni obbligazionarie nazionali.

Mi riallaccio alla premessa del presente post, quello sulla differenza fra politica democratica e quella liberale, pur premettendo che non siamo ancora davanti alle lberaliche sforbiciate alla spesa, trovo comunque insopportabile che in una città un tempo conosciuta come "La Rossa" si finisca per optare per l'onore di una doppia "A" rispetto al diritto di quattrocento famiglie livornesi tagliate fuori da un servizio sociale fondamentale come quello degli asili nido.

E poco importa se questa politica è accodata alle restanti politiche sociali dello stivale ai tempi del colera liberista, nella Livorno rossa di un tempo si sarebbe fatta una cernita all'interno di quelle quattrocento famiglie e quelle realmente bisognose di quel servizio, quelle che non hanno i mezzi per accedere ai privati, avrebbero trovato il sostegno del presidio amministrativo.

Le famiglie non sono società in nome collettivo, non sono aziende, hanno esigenze e necessità, alcune di quelle dei lavoratori con figli in età prescolare, alle prese con esigenze quasi inconciliabili, pagano troppo cara questa mancata risposta alle loro necessità.

Ho chiesto all'assessore di quantificare l'incidenza sui bilanci comunali di un peggioramento di un "notch" del nostro merito di credito al livello della singola "A", la risposta mi é parsa fumosa, mi aspettavo di ascoltare dei numeri che non sono arrivati.

Premettendo che un downgrade dalla doppia alla singola "A" ci lascerebbe in un ambito "investment grade" lasciando comunque i nostri investitori ben distanti dagli scogli degli "high Yield", che iniziano due gradini più in basso con la doppia "B", si può sapere o no di quanto sarebbero rincarati gli interessi sul nostro debito se avessimo deciso gli stanziamenti necessari per relegare nel passato queste ignobili liste sugli asili nido?

hashtag
#Livorno

Fonte

@andreapetrocchi

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