13 aprile 2013

La crisi, Cappuccetto Rosso e la Destra

Verrebbe da chiedersi come mai la crisi economica e il conseguente impoverimento della classe media non abbiano prodotto a destra risultati di rilievo in termini elettorali.

Se è vero che buona parte del merito della sorprendente tenuta va agli spot berlusconiani sul rimborso dell'Imu, è altrettanto vero che questa risposta, spogliata delle sue connotazioni di cronaca, ci mostra radici più profonde.

Come si giunge al paradosso secondo cui una buona parte delle masse dei nuovi poveri salta lo steccato correndo fra le braccia del nemico, invece di votare per lo schieramento politico espressione delle loro necessità, laddove il nemico è la destra dei proprietari e i tuoi sono le sinistre al netto del Pd?

Questo errore deriva da una sorta di asimmetria informativa, in cui, come nella famosa favola de fratelli Grimm, la destra è il lupo che si veste nei panni rassicuranti della nonnina per ghermire Cappuccetto Rosso. Il lupo sa di essere il predatore, mentre l'elettore ignora il suo status di preda, e questa ignoranza è l'asimmetria.

Perché in qualunque posto al mondo destra significa liberismo, che vuol dire privatizzazioni, necessità opposte a quelle delle masse in impoverimento.

Quello che andrebbe spiegato a chi ha votato Berlusconi è che se questo avesse trovato i consensi di cui per fortuna non è mai riuscito a beneficiare, ci avrebbe messo poco a privatizzare istruzione e sanità. Quanti dei suddetti elettori hanno i soldi per la polizza sanitaria, o per mandare i figli alla scuola privata? Non i nuovi poveri.

Chiediamoci invece cos'abbia portato la destra a riscuotere questo consenso e cosa contribuisca a questa asimmetria.

Nei sistemi democratici occidentali a un vertice di tot "ricchi", riscontrabili in quelli che oggi non sentono la crisi, corrisponde una base molto più ampia di quelli che oggi la crisi la sentono forte e chiaro, e dato che in democrazia una testa equivale a un voto, in un sistema pienamente democratico la base della piramide sociale sarebbe riuscita a rovesciare il potere già svariati anni fa. La cosa è invece riuscita solo alcune volte e sempre per vie rivoluzionarie.

Il sistema si tutela lanciando i suoi anticorpi, una fitta cortina di fumo che ottenebra la distinzione fra diritti e favori, l'istituzione della figura dei leader al posto dei partiti delle ideologie e quella della logica del tifoso dei vari leader al posto della fredda consapevolezza della propria impronta idelogica, l'istruzione al disincanto verso i procedimenti della cosa pubblica in generale posta al fine di generare distacco, episodi sempre conditi con l'ipocrisia della propaganda e della finta equidistanza, quella del buffetto all'amico mentre per il nemico la macchina del fango. I recinti mentali della borghesia, quelli della religione, quelli dell'arrivismo al posto della coesione, dell'esclusione al posto dell'inclusione, vomitevoli incitazioni al consumismo, la mancanza nelle scuole della istruzione alle basi della consapevolezza del proprio essere democratico.

Tutto pare fatto apposta per distogliere e smarrire, ed è posto davanti a noi, un monolito più nero di quello di  Kubrik, tanto grande da non essere percepito.

Il fine del sistema oggi è evitare la saldatura fra poveri vecchi e nuovi, sono le logiche millenarie del "panem et circenses" e del "divide et impera".

hashtag
#cantieresinistra

Fonte

@andreapetrocchi

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