25 marzo 2013

Altruismo

Credo che i più siano qui perché capiscono che la loro posizione nel mondo è per buona parte una questione di fortuna, e sono qui perchè intendono estendere ad altri quei benefici.

Chi sono gli altri? Chi é stato malato durante una lezione importante, chi ha perso un taxi per un colloquio di lavoro, chi é stato costretto a scegliere ed ha scelto la via sbagliata, chi ha avuto bisogno dello Stato e lo Stato non c'era, chi è stato vittima delle decisioni altrui.

Oppure, allargando lo sguardo, chi non ha avuto la fortuna di nascere nella fertile e pacifica Italia, dove giri un rubinetto ed hai acqua potabile, dove la fame é debellata, e magari é venuto al mondo in una distesa arida di polvere, dove la fame è la norma, nelle zone di guerra.

Molti di noi si sono fatti l'idea di una divinità che ha investito su di loro, così, a scatola chiusa, e gli ha donato una terra da difendere da altri esseri umani, credo non possa esistere nulla di più stupido e allo stesso tempo di più sbagliato.

I credenti non hanno colpe, è il sistema di consuetudini millenarie ad essere colpevole, è facile dare per scontata la bontà di una consuetudine, anche se si tratta di propaganda millenaria, è come mettere un monumento schiavista a emblema della nostra città.

E comunque essere nati italiani e non berberi é stato un caso fortunato.

La sinistra è un insieme eterogeneo, ma dai moderati agli anarchici c'è un elemento che ci accomuna tutti, è l'altruismo, è il tendere verso l'altro, e la nostra politica, per riconoscerla e distinguerla dai sedicenti progressisti, deve percorrere questa strada.

hashtag
#cantieresinistra

Fonte

@andreapetrocchi

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