22 novembre 2012

Le primarie cambieranno il Pd?



La sensazione che dà il Pd osservato da molto vicino non è quella di un singolo partito politico ma piuttosto di una grande coalizione le cui dinamiche interne rimandano a quella grossa perturbazione centripeta che perturba la superficie di Giove, con le correnti che si contorcono e si compenetrano bilanciandosi possentemente creando quel caratteristico occhio rosso. Al di là del percepito immobilismo fino ad oggi il Pd è stato un Partito perturbato.

In questo contesto le primarie di domenica prossima saranno davvero un evento epocale, perché potrebbero essere gli elettori a dare la sterzata a destra o a sinistra, verso le idee liberali o quelle socialdemocratiche rappresentate da Renzi o da Bersani.

Non a caso ho utilizzato il verbo "rappresentare". In realtà ha ragione Gilioli, se osserviamo in traslucido la carta d'intenti delle primarie troviamo i profili di Monti e di Napolitano, che piegheranno politicamente qualsiasi risultato uscirà dai seggi. Va precisato che in questo contesto, che lega ciascun candidato agli intendimenti di Napolitano, Renzi è comunque molto più fedele ai liberali di quanto non potrà mai esserlo Bersani per i socialdemocratici.

Al di la dei paletti, la portata di questo evento si presume comunque eccezionale, la restituzione del controllo alla base del partito comporta delle variabili da effetto farfalla in grado di prevaricare quelle che sono le indicazioni ex ante di questo voto, nel senso che un risultato netto potrebbe essere politicamente debordante, sommergendo politicamente l'argine contenitivo. Questo perché la volontà elettorale difficilmente potrà svincolare i comportamenti politici futuri di questo partito senza compromettere in modo definitivo il rapporto di fiducia fra delegante e delegato.

Insomma, le primarie possono concorrere a causare la vittoria e la sconfitta di questo o quello schieramento interno al Pd, restituendo così questa massa tumultuosa all'universo dei partiti normali. Sarebbe un frutto tardivo della cosiddetta seconda Repubblica, restituire alla comunità una controparte eticamente ed ideologicamente unitaria, al posto della psicopatica Idra di Lerna vista fin qui.

E' una possibilità, e soprattutto un augurio. Staremo a vedere.

hashtag
#PBersani2013
#Renzi2012
#primarie
#politica

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento