10 luglio 2012

Europa: La crisi degli stati periferici è un balsamo per i conti di Germania e Francia

La Germania, ma anche la Francia, è un fatto, da qualche tempo si stanno finanziando il debito a costo zero.

Chi mastica di finanza chiama questo fenomeno "Fly to quality", in pratica, nei momenti di pessimismo cosmico sugli sviluppi dei mercati, gli investitori, sia quelli istituzionali, che sono pochi ma grossi, che quelli privati, piccoli ma numerosi, tirano i remi in barca, escono dagli investimenti rischiosi ed entrano in quelli "risk free", come le obbligazioni emesse dai suddetti stati.

Fra gli investimenti rischiosi non ci sono soltanto quelli in titoli azionari, quando il tempo volge al peggio vengono venduti a piene mani anche i nostri Btp, espressione della nostra economia zoppicante.

Questo è il fenomeno visto dalla parte della domanda, i players che ieri pomeriggio si sono strappati dalle mani i Bund e gli Oat fino ad arrivare a portasi a casa degli investimenti con ritorni negativi.

Ma proviamo a rovesciare la prospettiva, e guardiamo la cosa dal punto di vista della offerta, degli emittenti di queste obbligazioni, che da questa settimana festeggiano un insperato rendimento sul pagamento del debito, un Bengodi ottenuto a scapito degli Stati periferici dell'Unione, i famosi PIIGS, Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna.

Viviamo quindi in una Europa a due velocità, dove la crisi dilaga e dove grazie a questa crisi alcune nazioni costruiscono scuole, strade e ospedali, finanziandoli con quanto risparmiato sugli interessi del debito, e dove invece altre nazioni pagano interessi salatissimi sui debiti contratti, lasciando marcire i loro beni pubblici e chiudendo i servizi.

Sarà forse questo il motivo di tanta inerzia nel correre alla ricerca di contromisure decenti?

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