3 giugno 2012

Il grande cocomero


Non sappiamo come la pensi realmente il nostro presidente, se ci crede in quello che ha ci ha raccontato ieri durante il discorso alla nazione, fatto sta che nella nostra comunità c'è chi possiede la maturità necessaria per raggiungere la coesione sociale anche senza i feticci militari, per gli altri non saranno certo le milizie in parata a colmare le distanze.

Rimane lo spreco di denaro pubblico, un altro buco sul fondo del secchio, e rimane un'altra lustrata di scarpe al bramino di turno, questa volta è l'esercito italiano, a che ci serve un esercito quando per conquistarci basta chiudere un rubinetto in Algeria o in Ucraina.

E resta questo conservatore gradito a tutti, che ha puntato i piedi sullo struscio ai Fori imperiali, per lui vale un parallelo con Maria Antonietta, ci sta tutto, lei chiedeva brioches per il popolo senza pane, lui saluta le baionette mentre in Emilia la gente ha perso la casa.

Se era un aggregante sociale quello che realmente cercava lo avrebbe ottenuto annullando le celebrazioni, non tanto per i risparmi, ma proprio in chiave politica.

Fossi stato lui avrei stornato tutti i militari in Emilia, a dare una mano.

E invece no, sono bramini, bramini coi lustrini, e vogliono sfilare. Parafrasando Orwell, l'Italia non cambierà fino a quando ci saranno italiani più italiani degli altri.

Ma come sarebbe stata bella la parata delle sciampiste, oppure quella delle segretarie, dei salumieri, degli imbianchini.

Hashtags
#CantiereSinistra
#2giugno
#no2giugno

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento