18 giugno 2012

Circoscrizione 3 - perchè ho votato il bilancio

Riguardo al voto di questa sera, mi sento di dovere delle spiegazioni a molta gente, sia dentro che fuori al Partito, lettori compresi.

Per farlo parto dall'inizio, e precisamente da un post scritto un mese fa e pubblicato qui, lo riporto organicamente per rendere il tutto più comprensibile:

Ecco perché voterò contro il bilancio comunale
Una premessa sul signor Nebbiai, assessore al bilancio del comune di Livorno, è una brava persona, che sente l'importanza del proprio incarico e che sostiene con zelo e con perizia la portata delle sue responsabilità. Oltre a questo l'ho trovato un paio di volte fuori dal contesto, e mi ha fatto piacere vederlo a dare una mano alla festa di San Jacopo e trovarmelo accanto sotto la pensilina del treno per Roma, quando a Roma Nebbiai ci poteva andare con una auto blu.
Detto questo, come economista non è certo un keynesiano, è anzi un rigorista, preferisce il rispetto del pareggio del bilancio anteponendolo alla preservazione dei beni comuni dei livornesi. La politica inizia al di là del bene e del male, perché inizia proprio quando il concetto di bene si sforbicia e non è più lo stesso concetto di bene dell'altro. E il signor Nebbiai, una brava persona, un buon liberista, convinto di perseguire il bene dei suoi concittadini, in realtà, secondo me, sbaglia.
Nei prossimi giorni la circoscrizione sarà chiamata a dare un parere sul bilancio comunale, ignoro la posizione del mio partito, e sottolineerò eventuali scostamenti dalla sua traccia, ma per il suddetto motivo voterò contro, e lo anticiperò a libro chiuso, perché l'errore secondo me sta a monte del bilancio stesso, è politico, i beni comuni vengono prima.
Quindi in data 20 maggio, senza avere ancora in mano il testo, conoscendo le fisse dell'assessore per l'osservanza del patto di stabilità e del pareggio di bilancio, essendo inoltre al corrente dei tagli provenienti dalla Regione, ritenendo elementare il fatto che a ciò sarebbe seguito un bilancio di tagli ai servizi sociali, ho anticipato che a un bilancio del genere avrei votato contro.

Ho anche avuto modo di ribadire la cosa all'interno del mio Partito, riportando per filo e per segno il procedimento logico scritto sopra.

Solo che il bilancio, una volta aperto, si  è rivelato l'opposto di quanto supponevo, al posto del taglio ai servizi sociali c'è un'aliquota Imu particolamente salata.

La cosa secondo me è condivisibile, perché si reintegra quanto non versato dai finanziamenti regionali senza tagliare i servizi sociali e scolastici, la differenza ce la mette chi ha i patrimoni.

Il presente bilancio propone quindi una patrimoniale, chi ha la fortuna di avere un patrimonio si fa carico e tappa la falla, a nome proprio e di chi il patrimonio non ce l'ha.

Per chi come il sottoscritto trova ispirazione politica nella social democrazia (termine da usare nella sua accezione più alta, quella scandinava) votare insieme alle destre e bocciare il bilancio, permettendo conseguenti tagli lineari sui servizi sociali e scolastici (perché dal campo ci deve uscire la fossa, o alzi l'Imu o tagli i servizi, non esiste un "piano C") significa - contestualmente - perseguire gli interessi di chi i soldi li ha, ma non vuole pagare l'Imu, e gettare nello sgomento le fasce sociali più deboli della nostra città, quelle col reddito mensile da 1000 euro in giù, cacciandoli nella fauce delle aziende private, con tutto quello che ne consegue, rette stellari per asili nido, prima infanzia e Rsa, significa infine abdicare alla radice stessa del concetto di Sinistra, quella della società solidale, e ciò è agli antipodi di quello che mi sento di essere come politico e come persona, e che non avallerò mai.

Per questo motivo ho votato il bilancio.

Nonostante trovassi positivo l'impianto del bilancio, conservavo alcuni dubbi riguardo alcuni dettagli, dubbi che ho rivolto all'assessore durante il dibattito, che trovo interessanti e che riporto (ricordo che i consigli di Circoscrizione vengono registrati e successivamente verbalizzati).
  1. L'Imu per la prima casa a Livorno è del 5,8 per mille, quella per la seconda casa è del 10,6 abbattibile al 5,8 se l'immobile viene affittato a canone concordato. Ho chiesto se era stato contemplato un innalzamento per le seconde case sfitte (perché la casa non è un investimento ma un luogo dove vivere). Mi è stato risposto che ciò non è possibile per legge.
  2. Ho chiesto se l'addizionale Irpef fosse lineare (0,8) contestando che se fosse andata nella direzione del resto del bilancio sarebbe dovuta essere progressiva ed esponenziale. Mi è stato risposto che detta addizionale sarà progressiva secondo il seguente schema reddituale: da 0 a 15.000 euro > 0,4; da 15 a 28.000 > 0,5; da 28 a 55.000 > 0,6; da 55 a 75.000 > 0,7; oltre 75.000 euro > 0,8.
  3. Ho chiesto garanzie riguardo al mantenimento della linea politica del bilancio su sociale e scuola, non mi è stato garantito, dipende da quanto incasserà il comune. Ovvero: se poi i soliti furbi non pagano vorrà dire che pagheranno tutti, non per colpa del comune ma dei soliti furbi.
  4. Nel bilancio ci sono alcune priorità, ripartite in primo e secondo livello: ho contestato il fatto che il restauro dello chalet della Rotonda di Ardenza fosse ascritto fra le priorità di primo livello, mentre la manutenzione delle Rsa e delle strade rientrasse nel secondo. Mi è stato risposto che lo chalet è stato tolto dalle priorità. Non capisco peraltro questa fissa dei sindaci livornesi per gli chalet, manco fossero dei faraoni alla prese con la costruzione della propria piramide.
  5. In ottica di spending review ho chiesto all'assessore quanto la macchina comunale è lontana dal suo "peso forma", in realtà la risposta non l'ho mica ben capita.
Altri dati emersi in consiglio durante l'esposizione del Nebbiai:
  • Dall'inizio della legislatura il comune ha trovato risparmi per 8 milioni di euro.
  • Le consulenze sono state azzerate.
  • Il comune ha una sola auto blu.
  • Il finanziamento di Atl è stato accordato per garantire il mantenimento delle linee.
  • La Tia sparirà, al suo posto arriverà la Tares, e parte dei pagamenti andranno allo Stato.
Concludo infine riportando che sia durante il mio intervento che in occasione della mia dichiarazione di voto ho chiarito che il mio Partito non ha ancora ottenuto una posizione ufficiale riguardo il bilancio, e che il mio voto deve intendersi come espressione personale.

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