15 giugno 2012

Associazionismo e politica in Italia: ma la democrazia dov'è?

Formigoni e Lupi hanno dietro Comunione e Liberazione, Bersani ha dietro la Compagnia delle Opere, la Bindi ha dietro l'Azione Cattolica, mentre Grillo pare abbia dietro addirittura quelli dell'Aspen, per non parlare di Monti, che dietro, ma anche davanti e dalle parti, ha il peggio del peggio.

Mi domando (e vado a intuito) dato che queste invadenti associazioni riescono a premere sulla politica nazionale riuscendo a far guizzare i loro uomini fino a sopra le poltrone poste nella stanza dei bottoni, che senso ha continuare a parlare di partiti politici? E soprattutto, che cosa retrocedono questi politici all'associazionismo italiano?

Se è da gonzi pensare che l'Italia d'oggi sia un repubblica democratica (dal greco démos, popolo e cràtos, potere) sbagliano anche quelli che si danno un tono pensando che l'Italia sia una repubblica partitocratica. E' invece una repubblica associazionistica, si fanno emergere gli interessi dei cittadini che compongono queste associazioni, e per tutti gli altri ciccia.

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