30 marzo 2012

Lloyd Blankfein, l'uomo più potente del mondo, ma nessuno lo sa

fonte foto Wikipedia

Ai più il nome Lloyd Blankfein non significa un bel nulla.

Eppure il distinto e anonimo signore che ci sorride dalla foto sopra avrebbe pieno diritto ad essere conosciuto fino nei quattro angoli più reconditi del pianeta, più dei governanti, più del Papa. E invece no, oltre alla potenza, alla ricchezza, al prestigio, questo individuo ha in dote anche la possibilità di risultare invisibile ai media, potremmo ritrovarcelo accanto al bar come un qualsiasi pensionato.

Ma chi è Lloyd Blankfein? classe 1954, dal 2006 al timone della più potente banca d'affari del mondo, a sua volta braccio finanziario della potentissima lobby ebraica americana, è uno che ha permesso l'ingresso della Grecia nell'area Euro (*), uno che, lasciando l'obiettivo sulla nostra penisola, vanta fra suoi ex dipendenti e consulenti gente del calibro di Mario Draghi, l'attuale presidente della Bce, potenti politici come Gianni Letta e Romano Prodi, e l'attuale presidente del consiglio Mario Monti.

Non si tratta di amicizie ma di legami nati in rapporto di dipendenza la cui rescissione è certa solo sulla carta, un piano inclinato dal quale il signor Blankfein guardava in basso e vedeva gente iscritta nel libro paga della sua azienda. Insomma, il signor Blankfein, dal mite aspetto, assomiglia più a una piovra titanica con i tentacoli radicati nel sistema Italia.

Un tourbillon di porte girevoli, valigette che passano dalla finanza alla politica e ai governi, economia ed affari, in un conflitto di interessi tanto evidente da non essere percepito.

La banca d'affari è la nota Goldman Sachs, nel 2007 ha speculato sui mutui sub-prime guadagnando milioni di dollari con la vendita dei titoli allo scoperto, contribuendo al crollo del mercato, e arricchendosi, mentre la middle class americana riconsegnava le chiavi di casa alle banche. Nel 2010 sono stati incriminati dalla Sec per truffa ai danni dei loro stessi clienti, e pochi mesi fa Greg Smith, un dirigente della banca, ha rassegnato le dimissioni sotenendo che i clienti di questa banca vengono trattati come i Muppets, i famosi personaggi di pezza dei programmi per bambini.

Fa specie che un tipo come il signor Blankfein abbia la possibilità di alzare la cornetta e dire «Ehi, come va!» e tirare la giacca, in memoria dei vecchi tempi, al primo ministro di una nazione d'oltre oceano, che possa giocarsi in borsa le vite di milioni di persone, gestirne i governi, tirando le leve del teatrino dei lobbisti, dei burocrati e dei governanti di tutto il mondo, il tutto in maniera "privata" gestendo cioè questa infinita potenza nel solo riguardo del proprio consiglio di amministrazione, senza mai essere stato deputato da nessuno.

E' da queste corrispondenze che si avverte, chiara, la feccia del sistema capitalista. Il signor Blankfein va conosciuto, ce lo deve.

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