26 gennaio 2012

Martone non andrebbe criticato, il suo messaggio è corretto

Articolo 34 comma tre della nostra Costituzione: "I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi." 

Pinuccio è un padre di famiglia monoreddito, in casa sono in quattro, lui, moglie e due figli, il più piccolo va all'università. Pinuccio guadagna 1500 euro al mese e ha ancora da smaltire il mutuo.

Un esempio così, campato in aria, una proto-famiglia simile a migliaia di famiglie italiane, tirato in piedi tanto per creare un punto di vista. 

Da qui Martone, il vice-ministro scapigliato che ce l'ha con gli studenti fuori corso, al netto della gavetta sprint e dell'incarico istituzionale rampante pilotati probabilmente dal babbo-starlette politica, ce l'ho quasi simpatico.

Perché poi alla fine i figli degli avvocati e dei farmacisti all'università sono liberi di pascolarci per dei lustri, poi con calma la laurea vien da se, mentre il figlio di Pinuccio, o si laurea nei tempi o deve rinunciare per non anemizzare il resto della famiglia.

Il capace ma privo di mezzi centra il bersaglio ma è costretto a stare nei tempi, e deve fare il triplo di fatica rispetto a un altrettanto capace ma con i mezzi, che invece viaggia in prima classe. L'università non è un parcheggio sociale, è una uscita riservata ai migliori, ogni coniugazione differente rischia di creare delle asimmetrie.
#Martone

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1 commento:

  1. Martone dovrebbe imparare a parlare e soprattutto a riflettere! Parlare di "sfigati" e dire "secchione è bello" è da persone banali! Specificare poi che ci si riferisce soltanto ad una certa tipologia di studenti non risolve più di tanto, significa non sapere comunicare ed analizzare la realtà, dato che di studenti che stanno dai diciotto ai ventotto anni a pascolare ce ne sono molto pochi, contrariamente a quel che si dice! Anzi, c'è gente che dopo essere entrata nel mercato del lavoro decide di tornare a prendere master o lauree seppur non giovanissima ed ottiene ottimi risultati spendibili nella propria vita quotidiana (fenomeno tipico di realtà statunitensi e scandinave dove pure ci si laurea presto...). Invito a farlo, proponendo l'apertura serale delle università e delle bibblioteche anche la domenica, così mettiamo alla prova la volgia di lavorare degli atenei, la loro capacità organizzativa e testiamo la volgia di migliorarsi di molti. Questo lo dice anche chi si è laureato ben prima di Martone, ma che preferisce fare analisi e proposte anzichè attribuire al prossimo categorie discutibili ed inutilmente offensive, che possono poi ritorcersi proprio contro chi le pone in essere...

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