29 dicembre 2011

Una ulteriore riflessione sulla barbara uccisione di Samb Modou e Diop Mor

Quanto successo a Firenze non deve finire nel dimenticatoio della cronaca passata prima di essere "raffinato", da un evento così grave dobbiamo almeno tentare di estrarre una cura per vaccinare la nostra comunità per il futuro.

Credo sia quanto ci rimane, per dare un senso alla morte di queste due persone, uccise perché colpevoli di stare sedute sulla stessa strada di un folle. Un modo assurdo di morire.

Questo fatto tristissimo è stato oggetto di molte analisi, ma nessuno ha ancora fatto un parallelo con noi italiani, un "come eravamo", per spiegarci quanto sia un ossimoro accostare le parole italiano e razzista.

L'italiano, figlio di figli di emigranti, dovrebbe essere solidale verso chi emigra nel suo Paese, in prima battuta perché ha qualche cugino belga, o americano, oppure argentino o australiano, e questo prova che la sua stessa famiglia ha sentito i morsi della fame e sa cosa voglia dire espatriare. In seconda battuta dovrebbe essere portatore sano di una educata forma di "corrispondenza" verso tutti quei popoli che sono stati così gentili da accettare in casa loro i nostri moltissimi compatrioti. Il boom degli anni sessanta è stato innescato dalle rimesse degli emigranti, l'italiano di oggi dovrebbe essere conscio di questo ed onorato di essere stato messo in grado di fare altrettanto.

Chi oggi tratta male quelli che approdano in Italia bestemmia davanti alle foto ingiallite di molti fra fratelli e cugini dei suoi nonni, che fino a cinquant'anni fa "esportavano" se stessi sciamando dall'Italia fino a saturare i quattro angoli della terra.

In Australia gli immigrati italiani erano soprannominati "i negri bianchi", cos'e' che offriamo dunque ai "nostri" "vu'cumprà"? riversiamo su di loro le nostre antiche frustrazioni?

Rivendichiamo il raggiungimento di un primato, quello di nazione-avanzata-oggetto-di-immigrazione, e ci atteggiamo di pari passo, razzismi compresi, dimenticando le nostre radici, e questo fa ridere ogni massaia belga, o americana, oppure argentina o australiana, perché quando questa getta lo sguardo oltre il vetro della cucina vede passare per strada la progenie degli italiani espatriati.

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#Firenze

3 commenti:

  1. Great thoughts you got there, believe I may possibly try just some of it throughout my daily life.
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    Immigrazione australiano

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  2. Vero, ma non molti hanno messo i puntini sulle i. D'altronde fa' comodo. Casseri era un fanatico di fantasy, un adolescente frustrato con addosso 50 anni, malato e in cura da anni, tutt'altro che un intellettuale; al giorno d'oggi scrivere un libro (su Tolkien e sul "nordheim", un intruglio di mistica e fantapolitica) non significa essere intellettuali. Militante di CasaPound nemmeno: sostenitore, forse. Anche perchè CP sotto certi aspetti va nettamente contro alcune idee del pazzo di Firenze. Partecipò sì a convegni e ad alcune manifestazioni, ma non diede mai quei contributi che un militante dovrebbe dare. Firenze è stato un caso isolato, molto isolato. Gli italiani non sono razzisti, non lo sono stati durante la guerra e non lo saranno mai. Francamente si sentono molti più africani uccidersi a vicenda o uccidere innocenti italiani per droga e/o altro o stupri; il buonismo vendoliano-comunista (ed anche cattolico) in questo caso deve cedere dinanzi alle tragiche statistiche. Nessuno però da' così tanta importanza a ciò che avviene, per esempio, nelle periferie di Padova o Milano ad opera degli stranieri. E chi lo fa' non fa' informazione imparziale: è un maledetto razzista.

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  3. @ anonimo:
    L'errore sta nella radice del tuo ragionamento, nel pensare che gli accadimenti che riporti siano riconducibili alla razza.

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