17 dicembre 2011

Suppongo non sia un Paese per giovani se dentro ai sindacati comandano i pensionati



La scorsa domenica il nostro nuovo primo ministro ha convocato la parti sociali, tema dell'incontro la manovra 2012. Suppongo che le tre sigle sindacali siano state chiamate li per un motivo, altrimenti le novità della manovra se le sarebbero potute leggere comodamente sui giornali come tutti quanti.

Immagino inoltre che prima di questo incontro i vertici dei tre sindacati si siano fatti una bella riunione. 

Sarei voluto essere una mosca (col dono dell'ubiquità) per ascoltare queste tre riunioni, perché, ad esempio, dati alla mano (non citabili, perché ho perso il link) pare che ogni tre tesserati Cgil due siano pensionati, ed in alcuni casi questo fatto può essere stato causa di conflitti di interesse.

Supponiamo che Monti abbia fatto una terna, tre medicine cattive. Se i vertici sono espressione democratica della base, secondo voi, qual'era il punto di rottura? le pensioni?

Ovvero: sarà un caso se i lavoratori si sono visti spostare la soglia della pensione? E generalizzando, è un caso se da anni "si fa la quadra" esclusivamente sulle spalle dei giovani lavoratori?

Non sarebbe meglio correre a fare la tessera e riportare almeno in equilibrio il rapporto fra lavoratori e pensionati? Tanto per farsi sentire, perché è a queste persone che la politica va a chiedere pareri; vedi mai fosse questa la madre di tutte le magagne.

#pensioni
#lavoro

Fonte (persa)

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