10 settembre 2011

Una bomba!! l'8 per mille non è un dogma, una legge impone di rinegoziarlo ma nessuno lo fa

Leggo e pubblicizzo volentieri questo post, messo in rete dal blog VaticanoPagaTu, intitolato "In 100.000 vi chiediamo: fuori le carte! Basta col Segreto di Stato sull’8 per 1000! Agisci anche tu!" e relativo all'otto per mille ed alla mancata rinegoziazione del montante da parte della relativa commissione interna alla presidenza del consiglio. Davvero una carognata, un furto vero e proprio, dato che è stata violata una legge.
« La legge n. 222 del 1985 - norme attuative del Concordato del 18 febbraio 1984 fra Stato Italiano e Chiesa cattolica  - prevede che in caso di aumento del gettito dell’8 per mille, vada ritoccata  l’aliquota, passando ad esempio al 6 o al 4 per mille. 
Nel 1990 la CEI incassava dall’8 per mille 210 milioni di euro mentre a partire dal 2002 incassa 1 miliardo di euro l’anno, cinque volte tanto. 
Da almeno dieci anni quindi, la legge imporrebbe la riduzione dell’aliquota, con un dimezzamento al 4 per mille. 
Per le esangui casse statali si tratterebbe di un risparmio di 500 milioni di euro annui. 
Nessun Governo ci ha mai pensato, eppure la legge prevede che ogni tre anni sia valutata la crescita dell’8 per mille e predisposte le modifiche dell’aliquota.
Questo compito è affidato ad una Commissione interna alla Presidenza del Consiglio.
  • Cosa ha fatto in vent'anni questa Commissione?
  • Perché non ha proposto la riduzione dell’8 per mille nonostante i fondi si siano moltiplicati per cinque?
Nello stesso periodo, le spese per lo stipendio dei sacerdoti sono passate dai 145 milioni di euro del 1990 ai 358 milioni di euro del 2010, cioè poco più che il doppio, così si spiega questa latitanza?
  • Dove sono le valutazioni che detta Commissione deve fare ogni tre anni, perché non sono pubblicate?
Chi ha richiesto gli incartamenti si è visto rimbalzare dal più classico dei muri di gomma, i documenti non sono pubblicabili a causa di un cavillo giuridico.
Fuori le prove!! intasiamogli la casella di posta chiedendo alla commissione la pubblicazione degli atti!
Manda una mail a confessioni.religiose@palazzochigi.it
La legge è legge, e il Vaticano non è una postilla!!»
Grazie a VaticanoPagaTu per la condivisione in rete

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