Fds non entrerà nel Nuovo Ulivo. Lo rende noto Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, secondo il quale il Pd, l'Idv e Sel sono partiti neoliberisti e quindi incompatibili con il mandato del suo Partito politico.
Peccato, e posso capire, comunque, visto da qua, questo nuovo Ulivo non mi pare una versione aggiornata del paludoso secondo governo Prodi, discontinuità resa più ancor più palpabile dalle fughe di Follini e dai mugugni di Fioroni e della intera compagine liberale del Pd, da sempre attratta dal centro e quindi inorridita dall'accordo con Idv e Sel.
Mi spiego meglio: la linea politica del Pd è stata trasformata in un puntino dai veti incrociati fra le sue correnti social democratiche e liberali, colpevoli della connotazione catatonica che ha questo Partito visto da fuori.
Se davvero l'alleanza con Idv e Sel porterà alla uscita o al ridimensionamento della componente centrista del Pd, il risultato potrebbe portare ad una coalizione più organica.
A cose fatte, nel caso, provare un bozza di intesa potrebbe essere nell'interesse di tutti.
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