20 settembre 2011

Immanuel Wallerstein : La socialdemocrazia, il capitalismo dal volto umano

Immanuel Wallerstein

Riporto di seguito il sunto di un articolo di Immanuel Wallerstein apparso su Controlacrisi: "La crisi globale e l'illusione della socialdemocrazia". Il link al post è sotto, come al solito.
«La socialdemocrazia rappresenta un'ideologia e un movimento che si batte per l'uso delle risorse dello Stato volto alla ridistribuzione alla maggioranza della popolazione in varie forme concrete: allargamento dei servizi educativi e sanitari; garanzia di livelli di reddito permanenti attraverso programmi per sostenere i gruppi non salariati, in particolare bambini e vecchi, e programmi per ridurre la disoccupazione.»
Io ci avrei messo anche il riconoscimento della libertà alla autodeterminazione del singolo, quando questo atto non invade la libertà degli altri.

Il problema del capitalismo è, secondo me, rappresentato dalla sovrabbondanza di lavoratori conseguente alla sua ipotetica rimozione: riverberare lo stesso bene (es: automobile) in mille immagini simili e poi spingere il consumatore a credere che ci sia realmente differenza fra una immagine ed un altra dello stesso bene (dove il bene è un tetto di lamiera con sotto cinque poltrone, un motore e quattro ruote e dove due immagini a caso da confrontare possono essere la Panda e una Rolls-Royce) serve innanzitutto, secondo me, a replicare le catene di montaggio e quindi i posti di lavoro.

Il prezzo pagato per il mantenimento di queste persone è la trasformazione dell'essere umano in un consumatore, la degenerazione del capitalismo in consumismo, ovvero il trasformare l'individuo che compra perché gli piace il bene acquistato nell'individuo disposto a sacrificarsi per dimostrare di appartenere ad una determinata fascia sociale.

L'aver permesso questa degenerazione è il più grande sbaglio del sistema capitalistico, che però, secondo me, può, sotto questo aspetto, essere corretto con una regolamentazione della "suggestione": va vietato a quel cuneo di entrare nel cervello delle persone.

Questa deregolamentazione del consumismo causa la mancata democratizzazione del mercato, l'arresto del suo processo di sviluppo. Siamo infatti fermi alla prima impronta del mercato, quella dittatoriale.

La democratizzazione del mercato porterebbe alla creazione di un contrappeso, determinato da noi tutti, in opposizione alle lobbies transnazionali, quelle che oggi, tramite la politica, prima anemizzano il portafogli di consumatori e lavoratori, per poi drenare il gettito pubblico degli Stati prima che questo venga redistribuito alla popolazione.

La via da seguire è la socializzazione del sistema capitalistico passando attraverso l'estirpazione del bug consumistico?

E' ancora possibile svegliare l'essere umano dal suo incubo consumista?

La socialdemocrazia potrebbe essere una risposta?

Hashtags
#cantieresinistra

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento