22 settembre 2011

Chiediamoci perché Anna Finocchiaro (Pd) ha dato il due di picche alla proposta di iniziativa popolare "Parlamento Pulito"

Parlamento pulito: nome della legge di iniziativa popolare con la quale, a fine 2005, 350mila italiani hanno chiesto di togliere la delega a settanta parlamentari presenti in parlamento nonostante la fedina penale sporca (sentenze passate in giudicato e patteggiamenti).

Per dare la dimensione di quanti siano 350mila italiani basti pensare che la regione Molise ha 319mila abitanti.

Ieri la conferenza dei capigruppo del Senato ha di fatto rimandato sine die la discussione di questa proposta di legge.

Se non turbano  più di tanto le bocciature di Gasparri, Rutelli, della Lega, dell'Udc, di Forza Sud e di Giovanni Pistorio (ex Udc ora nel gruppo misto), se scalda il cuore l'unico voto favorevole, quello dell'Idv, davvero non trovo parole per comportamento della Finocchiaro.

Il Pd ha un bel logo, come tutte le aziende crede nel marketing. Due lettere, la "P" e la "D". La prima non vuol dire nulla, la seconda lettera avrebbe invece obbligato la Finocchiaro a votare con l'Idv. La lettera sta infatti per  "Democratico", è scritta in primo piano, di un bel rosso, ricorda altro, simboli, non loghi.

La senatrice Finocchiaro, votando con il Pdl, ha troncato fra le mani la penna con cui l'equivalente di una regione d'Itala sei anni fa si è ripresa la delega e, come il cane che ordina alla sua coda di scodinzolare, ha dato alla politica un ordine netto.

Ma la coda non risponde più al cane, i politici, se mai lo hanno fatto, non rispondono al loro Paese, rispondono ai loro Apparati.

La nostra è partitocrazia, non democrazia, e questo è  il nostro problema più grande.

Messaggio agli elettori Pd: fate provvista di questi comportamenti biasimabili, portateli con voi la prossima volta che entrerete nel seggio.

#bastacasta

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