Il primo settembre è entrata in vigore la legge Levi - Prodi, e per gli italiani non è più possibile acquistare libri su internet a prezzi scontati. Il governo infatti, ufficialmente spinto dall'innato desiderio di proteggere i proprietari delle piccole librerie, in realtà spaventato dal successo di Amazon, la libreria online più famosa del mondo, che da qualche tempo ha aperto bottega anche qui da noi, è "sceso in campo" nuovamente al servizio delle aziende del suo primo ministro. E' infatti noto anche alle seppie del mar Tirreno che B. è azionista di maggioranza del gruppo Mondadori (librerie, edizioni Enaudi, Mondadori, Sperling & Kupfer ed altri). Questo è l'ennesimo caso (impunito) di conflitto di interessi in cui cade l'attuale governo, ed è un altro lampante fatto che ci illustra che in Italia il libero mercato, quello dove a rimetterci è chi fa la cresta sui prezzi e non il consumatore, è ancora ben lontano dall'essere democratizzato, e rimane tenuto sotto chiave nei Palazzi della politica, con gran sollazzo degli dei politici stessi e degli editori (che sono sempre loro) e con grande scorno dei soliti, ovvero di chi i libri li compra, io e te, noi.
Ps: Amazon è quotata a Wall St, ci salveranno gli americani?
Hashtags
#bastacasta
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento