2 agosto 2011

Goldman Sachs alla conquista dell'Italia

Il mondo intero si sta avvitando in una crisi senza precedenti, l'alta inflazione, importata dalle materie prime, accompagnata da una strisciante recessione economica "di fatto" (incrementi del prodotto interno inferiori al tasso di inflazione) sfocerà nelle paludi della stagflazione, un mostro che si è già mangiato il Giappone, non oggi ma due decadi fa, e con il quale la terza economia del pianeta continua tutt'oggi a fare i conti.   

Le banche d'affari, che questa crisi l'hanno prima inventata e poi assecondata, invece di pagare con la statalizzazione i frutti della loro boria, sono ormai al secondo reinvestimento degli utili fatti con i mutui subprime, e dopo aver fatto miliardi di dollari speculando sulle materie prime, in impennata da un paio d'anni (specie quelle irrinunciabili, ovvero le alimentari) si stanno preparando a comprare Stati interi, inserendo loro sottoposti direttamente all'interno delle istituzioni.

In questa ottica l'Italia è una delle prede più semplici da cacciare, e il nostro predatore si chiama Goldman Sachs, che dopo Mario Draghi primo italiano alla guida della Bce, pare oggi pronta a nominare il prossimo presidente del consiglio, Mario Monti.   

Come dire, la globalizzazione ha sconfitto la mafia, ed al suo posto arriva la più cinica fra le banche d'affari, che ci spremerà come un limone, socializzando debiti e privatizzando servizi. Stanno arrivando per questo, e saperlo per tempo è sempre meglio che niente.

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