Il Minnesota, trentaduesimo stato degli Usa nonché stato Usa più a nord dopo l'Alaska, è miseramente fallito. Alla faccia del mito stelle strisce e della unica superpotenza del mondo! Ventiquattromila dipendenti pubblici mandati a casa, i bar sono chiusi, niente scorte (impossibile fare il rinnovo della licenza di distribuzione) chiusi anche i supermercati (stesso motivo). Sospeso anche quel poco di assistenzialismo garantito dalla concezione che hanno da quelle parti del welfare-state. Attesi a giorni russi ed emiri, che, come avvoltoi, si contenderanno a suon di dollari le concessioni pubbliche, privatizzandole, con l'effetto che fra un mese al massimo metter l'auto in un parcheggio del Minnesota costerà il quadruplo e via dicendo. Perché tanto da che mondo liberista è mondo le perdite vengono "socializzate", intendendo questo termine come un modo per nascondere fra le pieghe della sintassi che a pagare saranno i più, e cioè noi. L'effetto domino è in corso (poco tempo fa è fallita la città di Detroit) e si attendono altre capitolazioni, mentre per "quello grosso" il mondo intero atende i primi di agosto, quando, se i repubblicani non si danno una mossa, potrebbe andare a gambe all'aria la federazione intera.
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