19 maggio 2011

Ambiente – pile esauste: le ritirano i rivenditori


Con il Decreto Legislativo n.188 del 20 novembre 2008 l'Italia ha recepito la Direttiva europea n. 188 2006/66/CE relativa a pile, accumulatori e smaltimento dei relativi rifiuti. La materia riguarda tutti i tipi di pile e accumulatori, di qualsiasi forma, volume, peso e destinazione d'uso. Il cambiamento più importante dal punto di vista del consumatore riguarda la possibilità, dal 26 settembre 2009, di conferire le pile esauste direttamente dal proprio rivenditore. Infatti, la responsabilità della raccolta e del recupero delle pile, batterie e accumulatori è stata estesa a chi le produce, le importa e le distribuisce (in Italia abbiamo fra i 340 e i 370mila punti vendita). Il target del legislatore è raggiungere il 25% di raccolta delle pile usate entro il 2015, per puntare al 45% una volta a regime. Le pile alcaline sono prodotti non riciclabili e contengono metalli pesanti altamente tossici (cromo, cadmio, rame, mercurio, zinco), pericolosi sia per la nostra salute che per l’ambiente, per questo motivo sono considerate a tutti gli effetti rifiuti pericolosi. Basta infatti un solo grammo di mercurio per inquinare 1.000 litri di acqua. Ecco perché le pile e le batterie, quando arrivano a fine ciclo, non devono mai essere gettate insieme agli altri rifiuti domestici ma vanno restituite al rivenditore.


Andrea Petrocchi

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