La lotta iniziata alla fine degli anni sessanta si è fermata durante la prima metà degli ottanta, quando l'allora nuova tendenza machista del berlusconismo e della Milano da bere, a forza di programmi televisivi, stampe patinate e sfilate di moda, ha stereotipato la donna in una posizione molto più che subalterna all'uomo, rendendola un oggetto accessorio simile ad una bella macchina. Non voglio dire con questo che tutti gli italiani di allora si comportassero alla stessa maniera, sottolineo però che era questa la tendenza battuta dai media, e che questo fatto ha generato delle conseguenze nelle donne cresciute o maturate in quegli anni, costrette a subire un lavaggio del cervello tale da generare delle vere e proprie distorsioni riguardo il modo di concepire se stesse. Spogliate del ruolo canonico espressione dei decenni precedenti, dove uomo e donna avevano compiti distinti, con l'uomo rivolto verso l'esterno della famiglia (il lavoro) e la donna verso l'interno di essa (i figli, la casa), spogliate del ruolo importante di neanche un decennio prima, dove la donna combatteva e vinceva battaglie fondamentali per la società intera riguardo la parità dei diritti, la donna, dalla metà degli anni ottanta ad oggi, a forza di sentirsi ripetere che il suo ruolo era l'essere un oggetto, ha perso la sua lotta per la parità, e lo ha fatto senza armistizi, lasciando che i moti reazionari, spinti nell'angolo nel decennio precedente, le si rivoltassero contro annichilendola, facendola diventare un oggetto sul banco del mercato, con il prezzo rappresentato esclusivamente dalla sua relativa bellezza. Una bellezza peraltro castrante, non tonda ma aguzza, come le modelle delle sfilate. Ecco, io credo, ed ho umiltà da vendere in questo momento perché non sono una donna ed osservo dall'esterno questo universo, che lo scandalo destato dalle varie Noemi e Ruby, da queste giovani che si prostituiscono davanti ad un vecchio per poi investire il ricavato in fuffa, siano tutte figlie di quella sconfitta, e concludo focalizzandomi sugli sguardi di quelle ragazze, in tutte quante non vedo un briciolo di gioia, spero abbiano almeno capito l'errore.
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