6 novembre 2013

Una proposta per le amministrative, fuori la politica dalle giunte

la Giunta comunale di Livorno

La giunta, prendo in esame quella comunale, è un organo istituzionale che ha il compito fondamentale di governare la città. Si tratta di un vero e proprio Governo in salsa locale composto dal sindaco e dagli assessori.

Dalle cronache accumulate durante questa legislatura, osservate relativamente da vicino (ultimo caso le scandalose rotonde di viale Nazario Sauro e la proposta Sel, partita dalla circoscrizione 3 e arrivata in comune a opera del capogruppo con l'umile apporto del sottoscritto) mi sono accorto che questa istituzione è oggi ammorbata da una strana malattia degenerante, contratta a seguito della convivenza con gli organi politici della istituzione comunale.

Questa vicinanza ha fatto si che la figura tecnica dell'assessore sia stata ibridata con un'altra piu' marcatamente politica, mutazione davvero ridondante, data la presenza dentro alla istituzione delle due figure del sindaco e del consiglio comunale, entrambe già discretamente politiche per conto loro.

Fatto sta che oggi gli assessori vengono scelti dal sindaco sentiti i partiti che compongono la coalizione che lo ha espresso, che nove volte su dieci propongono figure "note" distribuendosele in millesimi ripetto al peso specifico uscito dalle urne.

Vengo al punto, la domanda che mi pongo è: che senso ha ammantare con la politica questa figura tecnica? 

Ovvero tecnico per tecnico, ma non è meglio trovare, per un ruolo di tale importanza per la comunità, un esperto assoluto piuttosto che limitarci "al meglio pezzo" uscito delle botteghe dei partiti?

Ma non è poi partitocratico (anziché democratico) obbligare la cittadinanza alla vessazione di farsi amministrare da una persona relativamente competente, dato il ristretto bacino offerto dalla politica, solo per soddisfare procedure che niente hanno a che fare con l'interesse pubblico?

Perché il rischio indotto si  manifesta talvolta con l'assoluta pochezza del personaggio "offerto" dal sistema partitico, che è tale da finire addirittura col mettere in pericolo l'intera cittadinanza, il tutto con buona pace dello stuolo di tecnici che corredano l'assessorato.

Secondo chi scrive sarebbe molto più sensato lasciare che la direzione politica rimanesse nelle sole mani del sindaco, che è la persona deputata dai cittadini a dirigere la politica locale, e scegliere gli assessori fra le eccellenze, locali e non, offerte dal mondo accademico (magari limitandosi alle università pubbliche).

Il beneficio sarebbe notevole, e non si limiterebbe al balzo in avanti della intera comunità, reso possibile dalle maggiori competenze dei relativi apparati dirigenti, ma si estenderebbe anche ai benefici contingenti indotti dalla rimozione della conflittualità partitica legata agli assessori, dovuta alla estirpazione dei ricatti e delle lotte da pollaio offerti sulle scene della politica verso l'operato dei vari assessorati.

A me i benefici di questa scelta sembrano evidenti, qualora la cosa trovasse conferma oggettiva il secondo passo consisterebbe nel riuscire a togliere queste poltrone ai Partiti, e uno dei modi per riuscirci potrebbe passare attraverso la proposta di questo sistema durante il prossimo giro delle amministrative.

Sarebbe cosa dolorosa?

#Livorno

@andreapetrocchi
SEL Livorno http://www.livornosel.it/
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