30 gennaio 2012

La parola "fine" sulla diatriba circa l'accesso ai cani nel parco pubblico di villa Fabbricotti

S'e' parlato della tutela del diritto dei bambini a giocare in un luogo sicuro e pulito, lo si e' poi messo sullo stesso piano del diritto alla sgambata dei nostri cani domestici.

Questa parità secondo me stride abbastanza: di solito quando due diritti si scontrano prevale la tutela del diritto del più debole: difficile vedere un cane morso o sporcato dalle "deiezioni" di un bambino.

Il diritto dei nostri bambini ha quindi sicuramente la precedenza, con buona pace dei miopi legislatori europei.

Ma la miopia, il distacco dal mondo reale, non e' la sola compagna dei ragionamenti di questi burocrati, dentro c'e' anche tanta ipocrisia.

Quando andiamo a mettere mano sui rapporti che regolano il vivere nostro in relazione con gli altri animali nostri compagni su questo pianeta, faremmo bene prima ad alzare lo sguardo dal foglio e a guardarci attorno.

Di questa ritrovata parità saranno felici i nostri amici cani, ma proviamo a pensare come vedrebbe la cosa una mucca dentro al mattatoio, mentre aspetta di essere trasformata in un hamburger.

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