16 novembre 2011

A sinistra dell'antipolitica

Una cosa positiva i fatti di questi ultimi giorni l'hanno portata: finalmente ha avuto fine quel pasticciaccio brutto che impediva all'Italia di avere il tanto agognato sistema bipartitico.

In una settimana siamo passati dal Berlusconi contro tutti, con il centro ed il centro sinistra costretti insieme all'opposizione (e la sinistra gettata fuori dallo scacchiere) ad un canonico centro-destra contro centro-sinistra.

Il centro, rimosso il "tappo" costituito dal Pdl, e' scivolato, a suo agio, a destra, mentre Pd e soci fanno da contrappeso.

Con un Berlusconi come quello di oggi, battuto ed accigliato, il Pdl crollera' su se stesso, sara' in parte assorbito dall'Udc, mentre gli ex-An si riporteranno all'estrema destra, sparendo dall'emiciclo alle prossime elezioni, sara' quando sara'.

Alla fine il colpevole era davvero il maggiordomo, e l'anti politica era Berlusconi. Una cisti fatta di marketing, cresciuta alla destra dell'emiciclo per comodo, che gonfiandosi aveva finito per spingere a sinistra tutta la politica allora conosciuta, Fini compreso.

Ora finalmente vedremo più chiaro, almeno questo lo annovereremo fra i pregi di questa situazione.

Aspettando il piano del governo Monti, la mia ultima osservazione e' per il Pd, partito mutante, che, al fine di non perdere il primato di maggiore contrappeso politico, a suo tempo una cisti andò addirittura a cercarsela, e che non trovando niente di meglio fini' per mettersi in casa i democristiani, muorendone.

Per questo Partito vedo un grande futuro, ora che la balena bianca e' tornata.

Rimosso Berlusconi finisce il centro, che diventa quello che ideologicamente e' sempre stato, la destra.

Andrea Petrocchi

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