12 novembre 2011

Mario Monti e la paura del Pd di affrontare gli elettori

Quando lunedì mattina Mario Monti giurerà di fronte a Napolitano noi tutti ci ritroveremo "in casa" un presidente del consiglio cooptato e non eletto dagli italiani. Verremo quindi governati per i prossimi due anni da una persona sprovvista della nostra delega.

Chi sostiene che l'espressione del voto degli italiani è il parlamento, ci sta in realtà raccontando una balla, perché i nostri parlamentari non si sono presentati davanti agli elettori con Mario Monti nel programma di governo.

Perché non si è voluti andare verso una scelta democratica e quindi verso le elezioni? una chiave di lettura: Perché il principale partito di centro sinistra non intende affrontare il giudizio degli italiani, perché fra i successi di Vendola e Di Pietro da una parte e gli effetti delle scelte impopolari fatte recentemente (l'astensione sul voto per l'eliminazione delle province per dirne una) dall'altra, ottenere una performance tipo quella del Molise sarebbe stata più di una congettura.

In questi momenti molti italiani sono in piazza a festeggiare le dimissioni di Berlusconi. Berlusconi è il nemico passato, vinto non da noi ma dalle locuste di Goldman Sachs, del Fodo Monetario Internazionale e dai Neocon europei. 

Le proiezioni danno il centro sinistra in impennata, l'Idv all'8%, il Sel è poco sopra, la Federazione è al 4%, e invece lunedì mattina diverremo sudditi di queste eminenze grigie.

Il liberale Mario Monti cercherà di fare a brandelli quel che resta del nostro stato sociale, asili, sevizi pubblici, assistenza, e il giuda che ci ha venduti a questi signori non prenderà neanche i trenta denari.   

Nessun commento:

Posta un commento