Al ministro per il turismo Michela Vittoria Brambilla (l'ente è stato abrogato dal referendum del 1993 ma è inspiegabilmente resuscitato lo scorso anno evocato dal presidente del consiglio in barba a quanto ordinato da noi gonzi italiani), QUI ripresa mentre fa il saluto romano a Lecco e QUI mentre ci prende per il naso facendo finta di essere intervistata, è stata elevata una multa da duecento euro dopo aver bypassato, a bordo della sua auto blu, una fila di auto ferme in sosta davanti a una rotatoria tirando poi dritto allo stop. Non finisce qui, secondo Il fatto Quotidiano la multa è stata poi strappata dal prefetto. Io vorrei sottolineare, non tanto l'arroganza di chi si pone al di sopra delle leggi e dei codici e non ci pensa sopra un secondo prima di esporre gli altri al rischio di incorrere in un incidente stradale, neanche il pur censurabilissimo uso personale del prefetto, io stigmatizzo l'imbecillità del non capire che per un ministro il rischiare di esporsi al pubblico ludibrio per duecento miseri euro si riassume in un pessimo affare.
Andrea Petrocchi
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