22 giugno 2011

Ballarò - Racconto di uno spettatore in studio

Copio e incollo questo post, un anonimo cittadino scrive circa la sua partecipazione, fra il pubblico, al programma Ballarò. La riporto qui sotto nella speranza di poter contribuire a fare informazione circa quanto segue, che è secondo me la livella, la plateale dimostrazione di quanto vado sospettando da un bel po di tempo, e cioè che tutti noi stiamo effettivamente supponendo di vivere in una forma di democrazia e che invece siamo tutti affogati in una orribile melassa chiusi dentro a tante capsule di vetro come in Matrix (il film). Fra loro non ci sono schieramenti, loro sono uno. Saremmo noi, tutti noi, i contrapposti, ma siamo catatonici, anemizzati, noi che crediamo di vedere la realtà e che invece vediamo fumo, noi che ci spacciano per realtà la macchina del fumo.
« Arrivo davanti al cancello della RAI a Via Teulada (dopo si tiene Ballarò,mentre ad esempio Annozero si fa da un’altra parte), un rapido controllo dei documenti ed entriamo, sono le ore 19. Ad attenderci all’interno un mini-buffet fatto da alcune guantiere di dolcetti mignon, tartine, pizzette ed altra rosticceria assortita: e qui passiamo alla prima scena shock della serata; difatti quel che vedo è difficilmente commentabile: 100 persone circa si avventano infatti come pazzi furiosi sulle suddette guantiere, ma con una foga, una rabbia, occhi sgranati, una cosa da non credere! Non mi vorrei dilungare su questo cafonalino capitolino, ma sento il bisogno di narrarvi le scene più INCREDIBILI a cui ho assistito durante il buffet, in ordine sparso: - persone che portavano via i piattini a manciate di 50 alla volta, di modo che chi fosse venuto dopo di loro non avrebbe avuto dove poggiare il cibo (altri invece, ancor più furbi, li lasciavano cadere “distrattamente” per terra) - un signore sulla sessantina che ho visto correre per la sala con un’intera guantiera di cibo ripiegata a libro sotto l’ascella, con alcune persone intorno che lo “seguivano” per vedere dove andasse, e lui indifferente che continuava a camminare per la sala cercando un angolo più riparato dove potersi ingozzare da solo - alcune signore, molto ben vestite (vestite come se andassero all’opera per intenderci), che pigiavano con foga del cibo dentro i bicchieri di plastica vuoti (i piattini non c’erano più, vd. sopra), creando una specie di poltiglia spiaccicata che poi ripescavano con le dita dal bicchiere una volta tornate al posto - nel “reparto bibite”, dove c’erano alcune bottiglie di aranciata, acqua e coca-cola, un signore ha afferrato una bottiglia di Fanta e l’ha trangugiata, bicchiere alla mano, TUTTA QUANTA! 1,5L di Fanta bevuti in nemmeno 30 secondi Vista la scena mi siedo senza nemmeno provarci, decido che cenerò (o almeno ci proverò) dopo la trasmissione. Conquisto perciò dal buffet un solo bicchiere di aranciata, pagato anche quello a suon di spintoni. Qui la prima amara riflessione: il 90% della gente che va a Ballarò lo fa unicamente per il mini-buffet gratis; della trasmissione non gliene potrebbe sbattere meno, vanno lì unicamente a ingozzarsi come maiali, una scena tristissima. Alle 20.15 ci mettiamo in fila per entrare nello studio (il buffet è al bar degli studi), anche lì scene tristissime, questa gente dal volto teso, pronta alla rissa, che sgomita e spinge per guadagnare la prima fila degli spalti e conseguente inquadratura. Anche qui un piccolo aneddoto. Lungo il percorso per entrare nello studio c’è un punto dove il corridoio di stringeva molto in prossimità della porta, tanto da rendere necessario il passaggio in fila indiana, ebbene, una signora che ad occhio aveva anche qualcosa in più di 60 anni, mentre stavo passando, cerca di spingermi con forza al lato per scavalcarmi nella fila: in pratica abbassa la testa e, mettendo un braccio avanti, cerca di fare un “mini-ariete” con cui stringermi contro il muro dello stretto passaggio. Al che io, che fino ad allora, nonostante il buffet e gli animali che sgomitavano in fila, avevo mantenuto una calma da monaco tibetano, non ci vedi più (la vecchia stronza mi aveva dato quasi un pugno nel fianco in effetti), mi giro e le dico: “signora, se non torna indietro immediatamente, le giuro che la lancio per aria”, al che la sua faccia passa all’istante da una gioiosa furia anarcoide-italiota al terrore, abbassa la testa e torna indietro. Che poi questi idioti faticano pressoché invano, poiché scopro, una volta entrati, che a disporre il pubblico è il regista della trasmissione. Il pubblico non è per area politica, ma misto, l’appartenenza in effetti è per così dire “simulata”, nel senso che ho notato che il regista dispone tutte le persone un po’ più eleganti da una parte e tutte le persone vestite alla cazzo dall’altra, ma nessuno ti domanda “cosa voti?” all’entrata (smentendo così molte voci). Inoltre gli applausi sono completamente liberi, si può applaudire chi si vuole e quando si vuole, l’unico applauso obbligatorio- istituzionale è al rientro dalla pubblicità; viene perfino permesso un certo “chiacchiericcio di dissenso” di fondo quando si vuole contestare qualcuno, vietate invece forme di dissenso clamorose come fischi, ululati e quant’altro. Tutto questo ci viene spiegato dal regista all’inizio a mo’ di “regolamento di bordo”. In studio poi quella che va in onda - questo è il punto centrale del discorso - è niente più niente meno che una recita. Una semplice recita. Al di là delle (ora finalmente mi è chiaro) fintissime schermaglie tra ospiti, appena va la pubblicità, succede l’indicibile. Tra le altre cose: - qualunque ospite parla con chiunque più che cordialmente, per la serie “a questi gonzi a casa facciamogli credere che siamo due parti politiche contrapposte, ah sì, a proposito, dopo dove andiamo a cena? Stavolta pago io…nonono, non ti faccio pagare, l’altra volta hai offerto tu dai”. C’era questo triste figuro del PD che parlava con Tremonti manco si rivolgesse alla Madonna, gli chiedeva delucidazioni, dava consigli, due piccioni innamorati. - ogni ospite viene preparato dai suoi spin doctor. Nel nostro caso Tremonti, sia in pubblicità che durante la trasmissione, quando non veniva inquadrato, aveva 3 persone dietro di lui che gli sussurravano costantemente delle cose, scartabellavano in grossi fascicoli guardando grafici, dati, vecchi articoli di giornale: FACEVANO PAURA! In pratica 3 formichine operaie al servizio del politico V.I.P. e quando Tremonti andava in difficoltà, puntualmente, intervenivano loro a “riprenderlo”. Ho avuto la netta sensazione (e non solo io) che se Tremonti non avesse avuto quei 3 dietro non avrebbe saputo dire un cazzo. In pratica il politico non solo recita, ma è egli stesso marionetta, pupazzo da ventriloquo, che ripete a pappagallo dati, numeri, leggi suggeriti per la trasmissione dai suoi spin, ma parla in pratica senza aver studiato minimamente l’argomento di cui parla. Nel caso la difficoltà giunga inaspettata ed il politico è inquadrato (quindi gli spin non possono muoversi) allora giù di battute, sarcasmo, interruzioni, cambi repentini di argomento ed altre tatticucce medieatiche da prima elementare. Tremonti poi ha un vero talento naturale nel non rispondere alle domande, in 2 ore di trasmissione non ha dato una sola cazzo di risposta, UNA! Chiudo con un paio di note di colore: - ad ogni pubblicità il mio sguardo incredulo coglieva quello che io ho ribattezzato “il pit-stop di Tremonti”. In pratica ad ogni stacco entravano di corsa due truccatrici (credo personali, dato che truccavano solo lui) a truccarlo, stendergli e raddrizzargli il colletto della camicia, lucidare le spalle della giacca dalla eventuale forfora e altre amenità, il tutto in 20 secondi netti al massimo. Sembrava davvero la F1, brrr, pscccc, cambio gomme, rifornimento e Tremonti tornava tiratissimo a lucido per ricominciare la trasmissione. Mah - va bene Tremonti, che era guardato a vista da 5 gorilloni enormi che stazionavano stabilmente ai bordi dello studio, ma anche questo tizio del PD, il “responsabile per l’economia” (tanto che era insipido che vi giuro che manco ne ricordo il nome) era INNAVICINABILE! Durante gli stacchi pubblicitari correva da Mauro della Repubblica o dal suo padroncino Tremonti, mai che gli operai seduti dietro di me, che gli rivolgevano domande, abbiano avuto la cortesia di mezza risposta, roba di “cazzo volete? Ogni 5 anni votate PD e non rompete il cazzo, ok?” Mentre la trasmissione, tra interventi noiosi, sondaggi e servizi, andava avanti, ad un certo punto vedo il regista (ero seduto accanto a lui in pratica) armeggiare velocemente con un pennarello ed un foglio, lo alza, noto subito la grande scritta in stampatello: BERLUSCONI TELEFONO!!! (sic.) Floris, non inquadrato, fa un cenno di assenso con la mano, la trasmissione va avanti. E fu così che Floris scavò la propria tomba In pratica dopo circa 5 minuti il regista, visibilmente preoccupato, alza ancora un cartello con sopra scritto: BERLUSCONI ANCORA IN ATTESA!!! E Floris di nuovo fa cenno di aver capito, ma non interrompe né Mauro né successivamente quello del PD, che non parlavano da troppo ed avevano diritto al loro intervento. APRITI CIELO! Dopo circa dieci minuti Berlusconi riattacca, “offeso” dal fatto che non gli fosse stato concesso istantaneamente di irrompere in trasmissione. E qui succedono alcune cose curiose. Stacco pubblicitario. Uno dei tre che erano dietro Tremonti riceve una telefonata fulminea, dopodiché sia lui sia altre 2 persone che praticamente escono dal nulla (non erano tra il pubblico, ma ai margini dello studio) si avventano furiosamente contro Floris! Immaginate questi tre invasati, di cui 2 erano dei gorilla enormi in completo elegante nero, urlare in faccia a Floris frasi del tipo: “è il presidente del consiglio!” , “10 minuti ha aspettato, 10 MINUTI!!!”, “lei non può fare così!” ed altre frasi intimidatorie che però mi sfuggivano nel marasma generale che si era creato all’istante. Quello che mi ha impressionato è stato non solo che questi tizi urlassero come scalmanati, ma che dicessero queste cose a Floris con la loro faccia (da pazzi psicopatici) attaccata a quella di Floris, quasi naso contro naso, come nemmeno nelle risse tra camionisti. Lì, per la prima volta, vedo Floris in netta difficoltà, ad essere sinceri mi sembrava piuttosto intimidito. Quel senza palle del PD non muove un dito in sua difesa, continua a starsene seduto accanto all’impassibile Tremonti (che intanto se la ridacchiava) come nulla fosse. Mauro anch’egli era soggetto al fuoco incrociato della squadraccia in questione, mentre l’unico che si è frapposto tra questi 3 pazzi e Floris è stato Mentana (cosa che mi ha lasciato piacevolmente sorpreso), che cercava di metter pace allontanandoli da Floris fisicamente. Tra urla e schiamazzi tutti tornano fulmineamente zitti ai propri posti per la fine dello stacco pubblicitario (il tutto è durato circa 3 minuti). Ricomincia la trasmissione e stavolta Berlusconi, che intanto aveva richiamato alla trasmissione, viene introdotto all’istante da Floris. Berlusconi quella sera è “Berlusconi classics”, furiosamente ricorda la RAI politicizzata (in rosso), le trasmissioni che creano odio e disfattismo, la vergogna di Ballarò sul servizio pubblico ed inoltre spara qualche cannonata contro Pagnoncelli ed i suoi sondaggi a suo dire “falsi”. Mentre, in questo crescendo rossiniano, Berlusconi oramai sembrava inarrestabile, ad un certo punto saluta e, di botto, attacca il telefono in faccia a Floris. E per in faccia intendo IN FACCIA! La scena è per qualche secondo tragicomica, in quanto Floris si stava preparando a replicare e, con le braccia ancora a mezz’aria, mentre stava per proferire la prima sillaba, viene interrotto da un fortissimo suono di segnale telefonico “BIP BIP BIP”, di quello che c’è quando si attacca il telefono di botto. Chiudo quindi con una nota di merito per Floris, che in quel momento, per la prima volta, vedo visibilmente alterato per come era andata la cosa: la replica è tanto spontanea quanto ferma e decisa. Giù applausi a dirotto, da praticamente tutto il pubblico, compresi coloro che durante la sera avevo visto applaudire Tremonti. Dopodiché si riprende con un Tremonti surreale che, tra l’incredulità generale, pre prima cosa dice “è inaccettabile la sua violenza nei confronti del presidente del consiglio Berlusconi” »
#ballaro

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